Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
«Ehi! Ma che cosa sta facendo tuo fratello?»
«Si fa una sega»
«Ah...»
Quello sopra è uno dei dialoghi che si svolgono a bordo piscina, nello squallido residence californiano nel quale abitano Joey, Jessica, Gary e altra varia umanità che gravita attorno a Hollywood. Del resto, Heat - Calore è il terzo episodio di una trilogia prodotta dalla Factory wharoliana e diretta da Paul Morrissey, iniziata con Flesh e di cui questo film costituisce la rivisitazione trash di Viale del tramonto: non a caso il finale ricalcherà in parodia quello del film di Wilder («ci hai un culo!» imprecherà la "Diva", cui si inceppa la pistola) e non a caso proprio Trash (cui in Italia fu appioppato il sottotitolo I rifiuti di New York) era il titolo del secondo segmento della succitata trilogia.
Recitando più o meno sé stessi, gli attori sono tutti funzionali, incuranti dei rischi del "metodo Wharol", dove il drogato doveva recitare il drogato, il marchettaro il marchettaro e così via, tendendo in tal modo ad annullare la professionalità attoriale e ad accentuare l'identificazione con i reietti interpretati davanti alla macchina da presa.
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