Regia di Charles Shyer vedi scheda film
Alfie è un seduttore guascone (invero ai limiti della erotomania) che ama volare di fiore in fiore senza farsi mai "incastrare" in un rapporto serio: dividendosi tra la insoddisfatta Dorie, l'equilibrata Julie, la problematica Nikki, la matura e spregiudicata Liz e la bella Lonette, Alfie prenderà infine coscienza della sua sostanziale solitudine. Tratto da una piece tatrale dell'irlandese Bill Naughton, che già nel 1966 era stata oggetto di una buona trasposizione cinematografica con Michael Caine, "Alfie" è un film ripetitivo e inconcludente che non si capisce bene quale messaggio veicoli, non fosse altro perché la Swinging London descritta nella citata pellicola di Lewis Gilbert è lontana un millennio abbondante ed è assolutamente percepibile quanto la vicenda narrata sappia di vecchio e "superato", a cominciare da una visione dei rapporti tra i sessi tutto sommato piuttosto moralista e forse legata ad un'epoca che guardava con occhio critico al dilagare della libertà dei costumi sessuali. Buono comunque il cast (bravissimo Jude Law e notevoli le splendide comprimarie) e discreta la regia di Shyer, ma non abbastanza da guadagnare ad "Alfie" una sia pur risicata sufficienza generale: due stelle.
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