Alan Squier, uno scrittore di passaggio, e Duke Mantee, un gangster in fuga, s'incontrano in una stazione di servizio nel deserto dell'Arizona. Alan, disgustato da un mondo che non ha spazio per l'arte, chiede a Duke di ucciderlo. Quasi un'opera di carità, visto che lo scrittore ha appena firmato una polizza d'assicurazione a favore della cameriera del bar, di cui si è innamorato, che vuole andare a studiare a Parigi.
Teatro al cinema. Forse un pò troppo. Ma certo la Davis (smagliante e cristallina, come è stata brillantemente definita in un altro commento) e Bogart, e anche Leslie Howard, meritano da soli la visione.
Piccolo dramma d'attori con momenti di fugace poesia e altri d'ispirata linearità.Carismatico e sensuale Humphrey Bogart cristallina e smagliante Bette Davis.
"E' la tomba della civiltà ciò che stiamo tutti cercando. Solo così si potrà ricominciare. E quale tomba è meglio del deserto. Quello è il mio destino. E pure il tuo Duke: tu ed io siamo gli ultimi fossili dell'individualismo"
Che ci fa un giovane scrittore (Leslie Howard), vagabondo e squattrinato, ma vestito nonostante tutto con una cura che… leggi tutto
VOTO 6,5 TEATRALE Dramma claustrofobico che risente molto dell'origine teatrale specialmente nella recitazione e nei dialoghi. Filmato praticamente tutto in una sola stanza, The Petrified Forest perde il fascino della possibile location suggestiva desertica, che circonda l'azione e le esistenze in una solitudine generatrice di speranze ma anche d'inquietudini. Però l'adattamento di… leggi tutto
"E' la tomba della civiltà ciò che stiamo tutti cercando. Solo così si potrà ricominciare. E quale tomba è meglio del deserto. Quello è il mio destino. E pure il tuo Duke: tu ed io siamo gli ultimi fossili dell'individualismo"
Che ci fa un giovane scrittore (Leslie Howard), vagabondo e squattrinato, ma vestito nonostante tutto con una cura che…
Si respira aria di casa in questo numero. Non solo per Fellini e i suoi nostalgici e affettuosi amarcord personali, ma anche per le dichiarazioni d'amore e riconoscenza nei confronti del nostro cinema esplicitate da…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perchè il…
Tra cinema e teatro, probabilmente più tendente al secondo, un film che gode dell'enorme carisma dei suoi protagonisti con un gioco di contrasto sia psicologico che umano tra l'idealista e deluso scrittore ed il tenebroso e silenzioso gangster. Il finale è tutt'altro che telefonato. Si lascia guardare con grandissimo piacere, gli attori sono tutti straordinari (folgorante la Davis nel fiore…
VOTO 6,5 TEATRALE Dramma claustrofobico che risente molto dell'origine teatrale specialmente nella recitazione e nei dialoghi. Filmato praticamente tutto in una sola stanza, The Petrified Forest perde il fascino della possibile location suggestiva desertica, che circonda l'azione e le esistenze in una solitudine generatrice di speranze ma anche d'inquietudini. Però l'adattamento di…
Il film di fatto è ben riuscito e non annoia mai, sebbene girato tutto in una stanza (esperimento che verrà ripreso qualche anno più tardi da John Huston con Key Largo, in cui guarda caso ritroviamo Bogart)...ma non lo so c'è qualcosa di strano...non riesco a giudicarlo in modo netto. O meglio riesco a farlo con i personaggi della Davis e di Bogart, ma Leslie Howard è un mistero...forse tra…
Un dramma dove la teatralità impera e dove troneggia ala grande Bette Davis, al di là del ruolo in sé stesso. Il film dovrebbe portare i suoi anni, eppure pur in un contesto ed una ambientazione datata riesce ancora oggi ad emergere, la trama è coinvolgente anche intellettualmente complessa. Un gioco difficile di equilibri e giustizia che con una…
In una stazione di servizio isolata si ritrovano una cameriera, uno scrittore stanco della vita e un gangster inseguito dalla polizia. Il finale è drammatico, ma una polizza assicurativa potrà fare uscire qualcosa di buono anche dalla morte. Bogart ha uno dei soliti ruoli da cattivo senza remissione che gli facevano fare negli anni ’30, ed è lui il pregio migliore del…
1936, 72 anni fa, eppure questo film a mio parere è un gioiello, signori: innanzitutto racchiude in sè dramma, amore, crimine, umorismo e potrei continuare, in secondo luogo tutti i personaggi hanno un perchè, la tristezza dello scrittore che non si stima, la tenerezza di una adorabile Bette Davis che immagina di trovare chissà quale poesia in Francia, quando ha davanti a sè la meraviglia,…
Il bosco di incongruenze che mi delimita. Sciatte odi ad un D’io mai pregatosi. Fiori di carne che mi scivolano tra le dita, oliose prospettazioni d’un non possesso mai abbastanza perduto, di cui avvertire una…
Settant'anni (e oltre) ma non li dimostra. Anche se è evidente la sua derivazione teatrale, il film funziona eccome. Merito di una storia avvincente, di quell'atmosfera a metà strada tra il romantico e il noir, e della grande interpretazione di attori indimenticabili, non solo Bette Davis ed Humphrey Bogart, ma anche un grande Leslie Howard.
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Commenti (2) vedi tutti
Teatro al cinema. Forse un pò troppo. Ma certo la Davis (smagliante e cristallina, come è stata brillantemente definita in un altro commento) e Bogart, e anche Leslie Howard, meritano da soli la visione.
commento di orsoaudacePiccolo dramma d'attori con momenti di fugace poesia e altri d'ispirata linearità.Carismatico e sensuale Humphrey Bogart cristallina e smagliante Bette Davis.
commento di fedeico winslet