Regia di Jerzy Kawalerowicz vedi scheda film
La missione è compiuta e la firma è quella di Satana. Non so perché il film non goda, presso la critica, di una gran fama, eppure qui Kawalerowicz dimostra una grande padronanza di stile, ispirandosi (forse la pecca contestata è proprio una carenza di originalità?) ai maestri più grandi, come Dreyer, Bergman, Bresson ed il Buñuel di "Nazarin". Le sequenze sono potenti e al tempo stesso la loro drammaticità è mitigata dal ricorso all'ironia, come in un racconto di fantasmi alla maniera del "Manoscritto trovato a Saragozza". Qui si tratta di diavoli e non di fantasmi, di quei diavoli che successivamente saranno raccontati, in maniera più politicizzata, da Ken Russell, che li rappresenterà sotto forma orgiastica, mentre questa di Kawalerowicz somiglia molto di più ad una sacra rappresentazione. Il regista polacco ci dice che spesso il misticismo sconfina nell'estasi dei sensi e vi sono pochi paragoni ai mostri che possono essere generati dall'apposizione di tabù, dalla deprivazione sessuale e dall'allontanamento dal mondo. A mio modestissimo parere, un grande film.
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