Regia di Walerian Borowczyk vedi scheda film
E' un Borowczyk ormai avvezzo all'erotismo più sbracato, a un passo dalla pornografia, quello che approda nel 1981 alla rilettura - l'ennesima - del romanzo di Robert Stevenson Lo strano caso del dottor Jekyll e mr. Hyde; è un Borowczyk maldisposto ai compromessi artistici, che però purtroppo si ritroverà (come sempre d'altronde) ad avere a che fare con tagli censori e montaggi alternativi proposti dalle produzioni. Nel profondo del delirio è certo un titolo azzeccato, evocativo: ma evocativo di qualcosa che a tutti gli effetti nel film non c'è; il 'delirio' di Jekyll è soltanto uno sfogo passionale sfrenato che consente al personaggio, rappresentante dell'alta borghesia, di trasformarsi in ciò che realmente è: un essere carnale e vizioso, privo di rimorsi e sensi di colpa. Che c'è di delirante in tutto questo? Udo Kier è un protagonista ben scelto e l'idea bunueliana di mettere un altro attore (Gerard Zalcberg) nei panni di mister Hyde è intelligente e interessante; ma gli stessi aggettivi non possono utilizzarsi spesso altrove, in questa pellicola che cerca di definire eccitanti atmosfere surreali - da mettere a confronto con gli ingessatissimi toni della realtà di Jekyll - tramite una prospettiva voyeurista che sfiora come detto il pornografico, dalla quale potrebbe peraltro avere imparato qualcosa un certo Tinto Brass. Marina Pierro (già presente in due precedenti film di Borowczyk) è la giusta co-protagonista; colpiscono invece in negativo le sonnolente musiche composte al sintetizzatore da Bernard Parmegiani. 4,5/10.
Il rigido dottor Jekyll, uomo per bene e rispettato, si trasforma nel libidinoso e amorale mister Hyde facendo il bagno in una vasca piena di un liquido speciale. Appena scopre il segreto, la moglie vuole approfittarne.
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