Regia di Walerian Borowczyk vedi scheda film
Dovrebbe essere un horror erotico, invece mi ha fatto solo ridere e arrabbiare. La premessa è senza dubbio geniale: Jekyll è il vero cattivo e si trasforma in Hyde per togliersi le (poche) remore residue e, soprattutto, crearsi un alibi diventando fisicamente irriconosciblie. Peccato che tale intuizione venga da subito servita male e massacrata a metà film. Jekyll è interpretato da un Udo Kier svogliato e penzalizzato da una ridicola permanente a pecorella che lo fa sembrare vagamente Gene Wilder. Forse era un tocco cinefilo di Borowczyk, dato che sia Kier che Wilder hanno interpretato il barone Frankenstein, ma ne dubito. Il problema è che conciato così Kier sembra anche scemo, e Jekyll non dovrebbe esserlo. Non in questo film, almeno. Qui dovrebbe fingersi inorridito mentre in segreto gusta il suo sadico trionfo. Dopo parecchio girare a vuoto del film, Kier si ricorda che deve e sa recitare, e becca il registro giusto nella scena dove Jekyll descrive l'omicidio di una bambina, combattuto tra il ribrezzo ed una malcelata soddisfazione. Finalmente si genera una certa tensione e aspettativa. Ed ecco che Borowczyk fa l'errore fatale: ci mostra Hyde. Non sono certo un'esperta di horror, ma tutti gli Hyde che si rispettino sono terrificanti quanto più restano tra le ombre. Per sfatare questa regola servirebbe il miglior Hyde della storia del cinema, e qua decisamnete non c'è. Dopo che Udo Kier ingerisce la pozione e si getta in una vasca, Hyde finalmente emerge e vediamo... un tizio con i capelli a scodella, gli occhi bordò e la faccia da tonto. Ormai il film ha ricevuto il colpo fatale, e il resto si trascina in un'agonia poco dignitosa, con Hyde che addiritttura filosofeggia. L'attore che lo interpreta sembra il fratello sfigato di Kier. Probabilmente la somiglianza tra i due è voluta, ma genera solo confusione nella storia, forse accresciuta da qualche taglio censorio. Faccio quello che avrei dovuto fare subito dopo l'anticlimatico ingresso di Hyde, cioè spengo il tutto molto infastidita e cerco di procurarmi qualche spavento genuino guardando la mole di biancheria da stirare. Alle volte, meno sarebbe veramente di più. In questo caso Borowczyk avrebbe dovuto capirlo subito.
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