Regia di Larry Clark vedi scheda film
L'idea di famiglia secondo Larry Clark. Il regista-fotografo che aveva esordito tre anni prima, ormai già cinquantenne, con la bella prova di Kids, si ritrova al suo secondo lavoro ad avere fama e budget sufficienti per fare le cose in grande. Una produzione adeguata gli permette di sfoggiare una coppia di protagonisti di richiamo come James Woods e Melanie Griffith, anche se la necessità drammaturgica del regista, sempre affascinato dal mondo dell'adolescenza, non può accontentarsi di due attori quarantenni: e così al loro fianco mette i semiesordienti Vincent Kartheiser (pressochè sconosciuto) e Natasha Gregson Wagner (già vista in vari ruoli di piccole dimensioni, incluso quello per Strade perdute di Lynch, l'anno precedente). Ma l'estetica prende la mano di Clark, che imposta una storia di disperazione, delinquenza e fuga (dalla città, dalla vita ordinaria, dalla 'normalità') su quattro volti bellocci, quattro personaggi pieni di carisma e una serie di situazioni scarsamente originali: sesso, droga e una colonna sonora che prevede blues e rock and roll; e poi tanta azione, sparatorie, sangue, ammazzamenti a sangue freddo, poliziotti stereotipatamente cattivi, una scena illuminata con grande gusto, ma eccessivamente vivida per un noir o un film sul degrado morale dei nostri tempi. Meglio gli era venuto lo spartano Kids, meglio saprà fare con i successivi Bully e Ken Park, dove il linguaggio volgare e le gesta sordide dei protagonisti trovano riscontro in una forma più spigolosa della messa in scena. Sceneggiatura di Christopher Landon e Stephen Chin (anche produttore), da un libro di Eddie Little. L'idea che rimane di Un altro giorno in paradiso è che si tratti di un film non sbagliato in sè, ma affidato al regista sbagliato. 4,5/10.
Un ragazzino, ladruncolo ed eroinomane, viene preso sotto la sua ala protettiva da un delinquente adulto e più esperto. Insieme alle rispettive fidanzate formano un quartetto dedito a colpi, fughe e dosi. Quando decidono di 'fare le cose sul serio', però, la situazione precipita.
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