Regia di John Ford vedi scheda film
Durante la prima guerra mondiale, sul fronte mesopotamico, un reparto inglese tagliato fuori dalle proprie linee cerca di raggiungere il comando. Paradossalmente, nonostante l’ambientazione desertica, è in sostanza un dramma da camera: quasi tutta la storia si svolge nello spazio ristretto di un’oasi dove i nostri hanno trovato rifugio e, dopo la perdita dei cavalli, sono rimasti inchiodati dal nemico. Un nemico già molto simile agli indiani di Ombre rosse: invisibile, subdolo, colpisce da lontano e solo alla fine appare in carne e ossa (ma neanche allora si vede in volto). Il film soffre di una certa staticità e ripetitività (dopo un po’ si capisce il meccanismo: appena uno si allontana di pochi passi, viene inesorabilmente fatto fuori da una pallottola), ma si risolleva in un finale vibrante. Bizzarra la scelta di Boris Karloff per il ruolo di un fanatico religioso.
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