Regia di King Vidor vedi scheda film
UN TETTO SUL TETTO DEL MONDO
Un architetto si fa strada senza scendere a compromessi con la sola forza del suo genio. Attorno a lui si muovono manipolatori senza scrupoli, editori vampirizzati dai loro lettori, intellettuali depressi e un piccolo esercito di mediocri opportunisti. Qualcuno lo ha visto come un film fascista; superomismo e disprezzo per le masse. Di sicuro Vidor esalta l’individualismo e si scaglia con veemenza contro coloro che vorrebbero imprigionare l’impeto creativo. Il tono acceso e un tantino delirante fa presumere che Vidor si sia identificato col suo architetto. Anche se espresse con scarso senso della misura le idee sono spesso interessanti. L’enfasi spinge gli attori verso un titanismo astratto un po’comico, ma l’opera è vibrante, visionaria, personalissima.
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