Regia di Noël Coward, David Lean vedi scheda film
Un buon film - chiaramente di propaganda bellica - che riesce a coniugare bene le sequenze quasi documentaristiche girate in mare e i momenti più intimisti nei quali sono coinvolte anche le mamme, le mogli e le fidanzate dei marinai. Questo connubio riesce assai meglio che in altri prodotti analoghi, specialmente di derivazione americana, anche recenti. L'intento di Coward (il vero autore del film, mentre Lean, che originariamente doveva esserne il montatore, fu incaricato dall'attore di occuparsi di tutti gli aspetti tecnici) era quello di spingere gli inglesi a collaborare per la vittoria nella guerra contro i nazisti, senza curarsi di differenze di classe, invitando anche le donne, ovviamente nel loro ruolo, a collaborare allo sforzo bellico. Si nota, nel comportamento dei marinai inglesi, una sincera partecipazione emotiva, che si rivolge anche alla sorte dei commilitoni e perfino a quella della loro imbarcazione, affettuosamente denominata con il pronome "She", come se fosse una signora. La sobrietà emozionale della scena nella quale i soldati inglesi si radunano dopo la precipitosa fuga da Dunkerque colpisce lo spettatore ancora oggi, a 65 anni di distanza.
Dopo un combattimento contro uno squadrone aereo tedesco, viene affondato il cacciatorpediniere Torrin, della Marina Britannica. Durante l'attesa del salvataggio, ogni componente dell'equipaggio ripercorre mentalmente com'è arrivato lì: la vita da civile, lo scoppio della guerra, l'arruolamento, la vita di bordo.
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