Uno scrittore che abita in una casa affacciata sulla riva di un fiume strangola in una colluttazione la domestica che ha rifiutato le sua avances. Preoccupato, obbliga il fratello, che invece vorrebbe che lui si costituisse, ad aiutarlo a gettare il corpo della poveretta nel fiume, simulando poi un furto in casa per far credere che la ragazza sia fuggita dopo aver rubato. Dopo mesi però il cadavere riemerge e una serie di circostanze farà credere che sia stato proprio il fratello a uccidere la ragazza.
Un piccolo gioiello incentrato sul dramma della colpevolezza in ambienti perlopiu' notturni e con un finale quasi onirico ma che mi ha lasciato soddisfatto.
"Bassa Marea" (House by the River, 1950) è un film cosidetto 'minore' di Fritz Lang che invece merita più di uno sguardo. Un noir ampio e circolare, tetro e angosciante: tutto questo giocando con pochi ambienti e scenografie misurate (girato con budget ridotto). Gli attori danno con precisione la cadenza della trama e l'ambiguità del risvolto drammatico. Stephen Byrne (Louis… leggi tutto
IL NOIR SECONDO FRITZ LANG
"Ti sei tolto di dosso il rimorso come ci si toglie un vestito vecchio....
E l'hai passato a me".
Uno scrittore benestante (Louis Hayward) quanto privo di talento, corteggia la bella domestica in assenza della moglie (Jane Wyatt).
Ma quando quest' ultima si ribella, per non farla urlare le serra la gola ed inavvertitamente la uccide.
Poco dopo il fratello…
Un inetto con velleità letterarie uccide accidentalmente la domestica che stava tentando di sedurre; il fratello, che lo ha sempre protetto, anche in questo caso lo aiuta a far sparire il cadavere per evitargli la galera; ma, come vediamo già nella prima scena, l’alternanza delle maree trasporta in su e in giù le carogne degli animali: e la verità,…
Stephen Byrne (Louis Hayward), uno scrittore di non grande successo che vive sulla riva di un fiume, una sera che la moglie (Jane Wyatt) non è ancora rincasata, rimane colpito dalla bellezza della cameriera (Dorothy Patrick): la donna, rifiutando le sue avances, viene stretta tra le braccia dall'uomo che, involontariamente, ne provoca la morte. Nel frattempo rincasa il fratello (Lee…
Ambientato in campagna nell'Ottocento, è in realtà, per personaggi e situazioni, molto simile ai noir girati tra le vie grigie e squallide della Los Angeles degli anni '40 e '50 del Novecento. Come spesso in Fritz Lang, alla base della trama c'è un omicidio preterintenzionale, e lo è così tanto che inizialmente l'assassino neppure si accorge di aver ucciso la ragazza. Detto questo, però,…
Giù il cappello davanti a un regista con la A maiuscola, giù il cappello davanti ad un film con la F maiuscola, e meno male che questo è un film minore di Lang. Noir assolutemente grandioso, claustrofobico (pochi esterni quasi tutti sul fiume), angosciante. Un pizzico di espressionismo (spazi bui e ombre che si intravedono sulle pareti) e suspance a tutta birra. Capolavoro.
Credo sia interessante sapere che Lang avrebbe voluto che il ruolo di Emily Gaunt fosse interpretato da un'attrice afroamericana. Purtroppo, come spesso accade(va), i produttori imposero una scelta diversa. Peccato; e peccato anche per quel finale un po' tirato via.
"Bassa Marea" (House by the River, 1950) è un film cosidetto 'minore' di Fritz Lang che invece merita più di uno sguardo. Un noir ampio e circolare, tetro e angosciante: tutto questo giocando con pochi ambienti e scenografie misurate (girato con budget ridotto). Gli attori danno con precisione la cadenza della trama e l'ambiguità del risvolto drammatico. Stephen Byrne (Louis…
Un noir a basso costo ma di pregevole fattura, in cui Lang esplora la parte più oscura e istintuale della personalità umana, soprattutto dal lato degli impulsi sessuali. Una regia tutta basata sulla dialettica luce/ombra, che sfrutta le potenzialità drammatiche degli oggetti e del décor. Oggettivamente, un piccolo capolavoro.
Declinazioni della personalità nei confronti del male: che può corrompere ed esaltare, trascinando alla follia e all’avidità; oppure annichilire, indebolire e schiantare per il peso del senso di colpa. Ma chi aggiunge crudeltà alla crudeltà è destinato a bruciarsi, roso dal proprio rimorso e dalla paura di essere condannato. Confermando le sue doti di osservatore e disegnatore della…
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Commenti (2) vedi tutti
Un piccolo gioiello incentrato sul dramma della colpevolezza in ambienti perlopiu' notturni e con un finale quasi onirico ma che mi ha lasciato soddisfatto.
commento di ezioUna meraviglia girata da Lang che miscela il suo stile nuovo acquisito con la sua tecnica prodigiosa e innovativa degli anni del muto
commento di monsieur opal