Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Una delle più grandi opere del regista Fritz Lang, ispirata al poema "La canzone dei Nibelunghi" composto nel 1200. Diviso in due parti e dalla durata complessiva di cinque ore circa, la pellicola, a fronte di un budget molto esteso, si rivela essere uno dei più grandi capolavori visivi della storia del cinema, con delle scenografie e una perfezione formale in ogni minimo particolare da far impallidire i registi moderni che si considerano dei geni nel ricreare le visività.
Nella prima parte l'eroe Sigfrido, dopo aver ucciso un drago che gli dona l'invincibilità e dopo aver conquistato il tesoro dei Nibelunghi, si innamora di Crimilde, sorella del re Gunther. Viene ucciso, alla fine, da Hagen a causa del litigio fra Crimilde e Brunilde, sorella di Crimilde e moglie di Gunther. Qui il ritmo si mantiene sempre abbastanza costante e non possiede cali di tono, anche grazie al modo in cui gli eventi vengono suddivisi durante la sua interezza.
Nella seconda parte Crimilde cercherà vendetta per la perdita dell'amato e, dopo aver sposato Attila, fa richiamare al castello del re degli unni i suoi fratelli e soprattutto Hagen. Dopo aver dato fuoco al suddetto castello (provocando tra l'altro l'ira degli unni) riesce ad uccidere Hagen, ma rimarrà uccisa subito dopo. In questo caso, il ritmo è distribuito in modo diverso: all'inizio ci si concentra maggiormente sui sentimenti di vendetta di Crimilde mentre nel finale il ritmo aumenta vertiginosamente grazie alle scene di combattimento e all'incendio. Un vero capolavoro.
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