Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Parte prima: La morte di Sigfrido. L'eroe germanico Sigfrido, dopo aver ucciso un drago e aver ottenuto il tesoro dei Nibelunghi, corteggia la principessa Crimilde, aiuta il re Gunther a ottenere in sposa la regina Brunilde e, come ricompensa, può sposare Crimilde. A causa del tradimento di Brunilde e di Hagen, uno dei cavalieri preferiti del re, Sigfrido viene ucciso. Parte seconda: La vendetta di Crimilde. La regina Crimilde si sposa con il re delle tribù barbariche Etzel (Attila), attirando in seguito i fratelli e Hagen presso la sua corte in Ungheria per ottenere una sanguinosa vendetta per la morte di Sigfrido.
Kolossal muto che rappresenta il maggiore sforzo produttivo di Lang prima di Metropolis, è un ambizioso tentativo (splendidamente riuscito) di trasporre sullo schermo il poema epico Il canto dei Nibelunghi, appartenente al ciclo germanico medievale. La trama del film è molto fedele alla fonte letteraria, ma la vera forza del Lang regista è quella di costruire un sontuoso spettacolo visivo, dove, nella composizione dell'immagine, viene data notevole importanza agli elementi architettonici (ad esempio il sagrato della chiesa nella scena del doppio matrimonio fra Sigfrido e Crimilde e Gunther e Brunilde). Dunque, restano fondamentali i contributi scenografici e fotografici, con un'impressione di monumentalismo piuttosto netta in diverse sequenze, come ad esempio quelle ambientate nel regno di Gunther, con scenografie maestose e fredde. La prima parte è quella più avvincente, da annoverare senz'altro fra i migliori esiti del regista in assoluto, con l'inserimento di elementi magici e avventurosi derivati fedelmente dal poema, con un ritmo spedito e un notevole dinamismo visivo. La seconda parte resta eccellente, ma perde qualcosa in compattezza, risulta più lenta nel ritmo e si concentra sul desiderio ossessivo di vendetta di Crimilde (e il suo sguardo cupo e allucinato, nonostante la bravura dell'attrice Margarethe Schon, alla lunga rischia di risultare un pò monotono).Inoltre, mi sembra un errore di logica narrativa quello di caratterizzare Hagen Tronje come un vile assassino e perfino un mostro, quando uccide senza alcun motivo il bambino di Crimilde e Attila, e poi verso la fine dare alla sua resistenza insieme a quella dei Nibelunghi un carattere quasi nobile ed eroico che stona abbastanza con quanto detto prima. Nel cast spiccano anche Rudolf Klein-Rogge come Attila, Theodor Loos come re Gunther e Hans Adalbert Schlettow come Hagen, mentre Paul Richter (Sigfrido) è utilizzato soprattutto in virtù della sua prestanza atletica. Accusato a torto da alcuni di essere un film fascista o antisemita, è invece un poema tragico sul ruolo del Destino e l'effimera consistenza delle azioni umane. Nell'edizione restaurata, la durata complessiva è di quasi 5 ore; io ho potuto vederlo in DIVX scaricato dalla rete di buona qualità, con le didascalie originali tedesche sottotitolate.
La morte di Sigfrido VOTO 10/10
La vendetta di Crimilde VOTO 9/10
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