Regia di Carlo Lastricati vedi scheda film
Anna, giovane e bella, è rimasta vedova; da Brooklyn torna perciò nel paesino abruzzese d'origine. Qui tutti gli scapoli si azzuffano per conquistarla, ma chi la impalmerà sarà proprio il più insospettabile fra i pretendenti.
Anna di Brooklyn, il titolo dice già tutto. Lo stereotipo della bella ragazza italoamericana che ritorna in patria e viene circondata dalle avances di tutti i compaesani: la pellicola non va oltre. La sceneggiatura è firmata da una coppia d'assi come il già quotato Ettore Maria Margadonna e il regista in forte ascesa Dino Risi (anche autori del soggetto) insieme a Joseph Stefano e Luciana Corda; di luogo comune in gag ridanciana si procede blandamente verso il prevedibilissimo lieto fine, nel quale il pretendente più ritroso sarà naturalmente quello che la spunterà. Nonostante lo scarso appeal della trama - una specie di rimaneggiamento mal riuscito dei vari Pane, amore, etc. - per il film viene predisposto un cast di tutto rispetto, che può contare su Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica (appunto: Pane, amore, etc.), Amedeo Nazzari, Peppino De Filippo, Dale Robertson, Carla Macelloni e Mario Girotti (cioè il futuro Terence Hill). L'esperimento (da botteghino) non funziona, anche se il lavoro risulta a ogni modo gradevole e sufficientemente scorrevole. Per Carlo Lastricati - anche se qualcuno sostiene che dietro la macchina da presa ci sia stato in realtà lo stesso De Sica - è la prima e ultima regia; già assistente di Brusati, King Vidor e altri nomi celebri, dopo Anna di Brooklyn tornerà a tale ruolo secondario, lavorando al fianco di Vadim, Zeffirelli, Nicholas Ray e via dicendo. 3/10.
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