Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Cambia il cognome del personaggio,cambia il contesto(perchè è stato sbattuto in un commissariato di periferia) ma non cambia nè il grado,nè la sostanza granitica del personaggio.Del resto Maurizio Merli ormai ci ha abituato al personaggio del commissario coraggioso(forse definirlo temerario non è fuori luogo),con la tendenza insopprimibile a voler fare sempre tutto da solo(perchè si fida solo di se stesso) e con l'incapacità di celare l'insofferenza verso gli ordini dei superiori.In questo film mentre è da moglie e figlio un pazzo che si vuole vendicare di lui(il commissario aveva arrestato il padre poi morto in carcere) prende in ostaggio il suo commissariato e mentre lui è affaccendato altrove riesce a prendere in ostaggio il figlio che nel frattempo era arrivato al commissariato.Le vicende sono varie e malamente collegate il finale noto fin dall'inizio ma il film ha un suo stile robusto con qualche eccesso qua e là(tipo il personaggio del ragazzo che prende in ostaggio il figlio che ha comportamenti incrompensibili e che sembra caricato a pallettoni) ma anche delle scene d'azione girate con discreta perizia.Stavolta il duello non è tra il commissario è una banda di malviventi ma è un uno contro uno.Forse poco per le capacità del poliziotto senza macchia ma soprattutto senza paura.
regia spicca nele sequenze con dialoghi,efficace nelle scene d'azione
collaudato
bella senza anima
non disprezzabile
ok
insomma
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta