Regia di Andrzej Zulawski vedi scheda film
Un film tra i più fisici, apparentemente caotici (apparentemente perché Zulawski non lascia nulla al caso e segue ogni minimo movimento del corpo, della macchina da presa e delle dinamiche psicologiche dei personaggi), certamente anche molto difficile da seguire per il fiume di frasi frammentarie, i salti nello spazio e nel tempo, i movimenti appunto parossistici. E' uno di quei film in cui bisogna entrare dopo ripetute visioni, liberare la mente da strutture rigide, non farsi ingannare dall'etichetta di isteria appiccicata da molti critici, per cui la stessa S. Marceau dichiarò trattarsi di un errore. In Zulawski, infatti, si tratterebbe di uno stato mentale senza controllo in un contesto formale in cui, al contrario, il dominio razionale è da ogni parte (regia, attori, fotografo, scenografo ecc.) e regola anche le aperture irrazionali. 7 1/2
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