Regia di W.S. Van Dyke vedi scheda film
Con un raggio di sole come Ingrid Bergman quale protagonista, due ottimi attori a supporto ed uno script che Hitchcock e Cukor avrebbero tramutato in oro (vedasi "Rebecca, la Prima Moglie" o "Angoscia"), l'impersonale pellicola di Van Dyke/Sinclair manca invece completamente e clamorosamente il bersaglio. Del bel dramma psicologico che avrebbe potuto essere, rimane solo l'ombra: impostazione scolastica, tratteggio al carboncino, cadenza da bradipo e lapalissiana prevedibilità. Tradisce insomma tutti i limiti di un film finito in fretta e furia, solo per ossequiare gli impegni. Quel dommage!
Radiosa - e ci mancherebbe - ma non molto a suo agio.
Il migliore del lotto. Col suo visino pulito dallo sguardo sbarrato e "malato" ripropone nuovamente ed efficacemente un ruolo che nel precedente "Notturno Tragico" gli valse una meritatissima nomination agli oscar.
A sua discolpa occorre precisare che completò il film usufruendo di una speciale licenza di due settimane in quanto stava ancora prestando servizio militare nei marines. Non poteva certo prendersela comoda o badare al sottile.
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