Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Ed ecco il Ferzan Ozpetek che aspettavamo,dopo la delusione della finestra di fronte,perfetto e sicuro di se.
La trama:una storia di fantasmi?Si,ma non solo,perchè la storia non nasce dal nulla,ma da una serie di interrogativi di fondo sul senso della vita,sulla morte,sulla sofferenza causata dalla morte di persone care,dubbi che attraversano la mente di ogni essere umano,e che Ferzan cerca di mettere in campo con tutte le sue qualità artistiche,e senza dubbio ci riesce.Il tutto espreso al meglio utilizzando un sistema di dualità(due zie,due uomini,due fantasmi,due vite,due cuori)in cui l'uno è l'opposto dell'altro,ma anche complementare all'altro.Apparentemente strano ma è proprio così ogn'uno di noi presenta due cuori e se si riesce a far emergere il cuore sacro si raggiunge uno stato di follia,una follia consapevole che si identifica con l'altruismo,il tutto grazie alla prevaricazione del cuore sacro sull'altro.Ed è proprio questo tipo di follia che colpisce Irene,quello stato di follia a cui non bisogna trovare rimedio.
Niente di più attuale e coinvolgente che spinge a meditare sulle diversità,sulle disuguaglianze,sulla possibiltà di agire e sulla speranza che la follia di Irene possa diventare un virus senza possibilità di cura.
Nel film nulla,cambierei solo il tempo che ho avuto a disposizione per vedere questo film,in quanto ho potuto vederlo solo una misera volta,un film che merita di essere visto e rivisto fino a raggiungere lo stesso stato di follia di Irene,la protagonista.Inoltre cambierei anche il giudizio massimo di questa pagina,in quanto la mia valutazione va oltre il samplice buono.
Brava nel suo ruolo,ma non mi esprimo più di tanto perchè il mio giudizio sugli attori potrebbe essere influenzato dal mio parere sul film,alquanto positivo.
Un Ferzan Ozpetek che ancora una volta si dimostra un regista contemporaneo,con la scelta di temi quanto più attuali:l'omosessualità,la disuguaglianza nel mondo.Ma la straordinarietà di Ferzan è che riesce ad esprimere al meglio il messaggio di fondo del suo film,e in questo più degli altri.
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