Regia di Niels Mueller vedi scheda film
Un ometto mentalmente fragile, divorziato, commesso esposto ad angherie in un negozio di mobili, alla ricerca di un finanziamento per mettere su un’improbabile impresa commerciale, va definitivamente fuori di testa: il suo laidissimo datore di lavoro gli esalta continuamente Nixon per l’abilità di venditore, essendo riuscito a farsi eleggere due volte raccontando sempre le stesse balle (ci ricorda qualcuno, vero?), e lui comincia a identificare nel presidente l’origine di tutti i suoi guai. Il film parte benissimo, poi perde pezzi per strada: scompaiono la moglie (Naomi Watts, quasi irriconoscibile) e il suddetto padrone del negozio, ed è un peccato soprattutto per quest’ultimo. In realtà la scomparsa dei comprimari serve ad accentuare l’isolamento del protagonista, terreno fertile per le sue paranoie, e quindi ha effettivamente una funzione narrativa; però il finale è troppo spento, troppo desolato. Oltre alla buona interpretazione di Penn e alla ricostruzione del clima degli anni ’70, serviva una regia più attenta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta