Regia di Niels Mueller vedi scheda film
Attore controcorrente nonostante l'Oscar vinto l'anno scorso e l'appartenenza allo star-system,Sean Penn si fa apprezzare partecipando anche a progetti fuori dagli schemi ,come "21 grammi",o indipendenti,come questo "The assassination",pure se poi si tramutano in film non molto riusciti.Ispirato a una storia vera,questo esordio presentato a Venezia all'ultimo festival,ha un taglio molto anni Settanta nell'impostazione del racconto,e una vaga ironia nel dipngere due personaggi di "successo" come i venditori di mobili padre e figlio per cui lavora il protagonista:però Sean Penn,che si rifà molto al DeNiro di "Taxi driver" nel passare dalla mitezza balbettante del suo personaggio al delirio paranoide e violento del finale,viaggia troppo sopra le righe per risultare credibile fino in fondo,e la sceneggiatura,a tratti verbosa,si somma a una regia che più volte non sa dare i tempi giusti alla narrazione .L'assunto sarebbe valido,la realizzazione del film suscita troppi sbadigli per risultare uno spaccato socialpolitico di vero interesse.
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