Regia di Joseph Ruben vedi scheda film
La Julianne Moore è una brava attrice ma troppo spesso interpreta ruoli da psicolabile, squilibrata, paranoica, ecc., per cui ero tentato di non visionare il film. Meno male che il pregiudizio non è prevalso. Inizialmente in effetti dava l’impressione della sua solita parte, in cui lei si cala magistralmente, una madre che ricorda di avere un figlio di nove anni mentre tutti attorno a lei, marito compreso, lo negano e la fanno passare per pazza. Ma c’era qualcosa in quel personaggio femminile che si discostava nettamente dagli altri ruoli interpretati dalla Moore, in questo era intelligente, determinata, risoluta, dinamica, ragionevole, nonostante tutto attorno a lei cercasse di smentirla. Poi nel corso del film emergono degli agenti federali della sicurezza nazionale, ed allora i sospetti che la Moore questa volta stessa facendo finalmente una parte “operativa e realistica” e non da ricovero coatto, prese il sopravvento. Ed infatti in tutto il corso abbastanza snello ed asciutto del film, più che dignitoso nella sua realizzazione, la Moore interpreta un ruolo addirittura superbo per intelligenza, perspicacia, intuito e lungimiranza, da non credere, considerando che si trova a doversi rapportare con intelligenze extraterrestri, si avete capito bene, alieni. Alieni che secondo diverse teorie “ufologiche” e non solo, sono da sempre con noi e ci osservano (per usare un eufemismo), in questo caso fanno anche esperimenti di tipo psicologico, pertinenti alla sfera delle emozioni e dei legami affettivi e parentali, e le istituzioni governative collaborano perché costretti dalla loro inferiorità tattica, tecnologica e militare. La prima appena accennata presenza aliena, per chi se ne intende di questi fenomeni, ed io non sono del tutto a digiuno di questi argomenti (che si differenziano in centinaia di manifestazioni e testimonianze), la si può cogliere quando la Moore alzando lo sguardo al cielo e vede una strana nuvola in movimento, all’interno della quale parrebbe muoversi qualcosa di scuro e di grosse dimensioni, il fenomeno dura un istante. Poi diventa più chiaro quando investono in auto (la Moore con un altro genitore nelle stesse sue condizioni) uno strano personaggio che dopo aver sbattuto violentemente si rialza e se ne va incolume. Dopo si manifestano nettamente, ma senza mai mostrarsi, ma la loro potenza è indubbia. Il resto non ve lo rivelo per non rovinarvi la visione. I film sui rapporti tra umani e alieni, intendo quelli seri e non il cazzeggio all’americana in cui si sparacchia in continuazione e gli alieni sono mostri, brutti sporchi e cattivi, sono molto rari. Questo ha il merito di affrontare l’argomento senza fronzoli, arzigogoli ed enfasi, anche se non vi sono particolari approfondimenti ed approcci teorici. Scusate se è poco.
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