Regia di Joseph Ruben vedi scheda film
A questa specie di puntatona di X-Files vs. Poltergeist (tra le sequenze scartate, ce n’è una presa pari pari dall’horror di Hooper) si potrebbe anche dare pollice medio. Ma sì, in fondo, si segue placidamente, senza bestemmiare; ha un ritmo abbastanza sostenuto; la Moore se la cava, e poi c’è la grande Alfre Woodard, caratterista di valore; possiede un paio di scene che fanno perfino sobbalzare (attenti all’incidente stradale). Non è una grande conquista, se ci si deve accontentare così, però di questi tempi… Ma ci sono gli ultimi dieci minuti, che sono quanto di più becero, volgare, penoso, normativo si possa pensare. E allora pollice rosso. Alla povera Julianne si vuol far credere di non aver mai avuto un figlio, che lei sa essere morto in un incidente aereo assieme ad altri bambini. Anche i giornali non riportano più la notizia della catastrofe. Pazza? Macché, è colpa di qualcos’altro e di qualcun altro, e non diciamo di più. Magari esageriamo, e anche noi vediamo cose che – apparentemente- non esistono, però abbiamo la sensazione che con questa storia si voglia dire precisamente di una realtà socio-militare americana, la stessa di Fahrenheit 9/11, ma dall’altra parte della barricata. Chissà se è vero. Ruben continua a essere la promessa di vent’anni fa. Mancata.
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