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Le folli notti del dottor Jerryll

Regia di Jerry Lewis vedi scheda film

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La recensione su Le folli notti del dottor Jerryll

di maso
10 stelle

 

 

C'è tutto il genio di Jerry Lewis in "The Nutty Professor": solo l'dea di plasmare a sua immagine e somiglianza il classico Dottor Jekyll e Mr Hyde senza renderlo una banale farsa pecoreccia merita grandi elogi, ma l'operazione non si limita a questo perchè il film è una divertente parabola sul desiderio di essere figo e avere successo con le donne che l'imbranato ma geniale professor Julius Kelp riesce a soddisfare ideando una pozione in grado di trasformarlo per un breve scorcio in Buddy Love, un bellimbusto irresistibile ed irriverente che malmena i pivelli, suona il piano, canta e fa breccia nel cuore di Stella Stevens "Quello schianto di biondina è la mia ragazza!".

Lewis nel doppio ruolo è fenomenale come non mai, tira fuori le risate con la sua impagabile mimica sia come Kelp che come Love ribaltando le situazioni consequenziali con sincronismo perfetto mettendosi in bocca delle battute mondiali, dondola mbriaco fra i tavoli del Purple Pit irritando Stella Stevens che lo bacchetta "Sei Impossibile!" e lui "Beh goditi l'impossibile!", il giorno dopo entra in classe devastato dalla sbornia nei panni di Kelp e senza esprimere un monosillabo crea una gag sbiancandosi il viso e sparando smorfie amplificate come il gesso che grigna alla lavagna o a causa del biascichio di una sua alunna che ciancica una cingomma.

Dietro Lewis c'è Lewis che dirige Lewis alla grande come nella ororifica sequenza della trasformazione ricchissima di spunti cromatici e scenografici, la imposta come un horror della Hammer ritmandola con trilli e fanfare in colonna sonora, l'allucinazione della cornacchia con il volto di uomo, l'utilizzo del trucco e il buio tetro del laboratorio fra campi e controcampi stretti sui particolari del corpo che muta mostruosamente lasciando intendere quello che poi non sarà in una soggettiva per le vie che conducono al Purple Pit, tana e luogo di ritrovo dove esplode il carisma di Buddy Love, tutto questo scorcio del film è fluido e coinvolgente ma soprattutto spiazzante perchè il confine fra farsa e raccapriccio è molto labile, il gioco di ruolo architettato da Lewis è efficace fino a creare una anomala tensione per rovesciarsi all'improvviso in una fulminea zummata che scioglie la suspance e introduce Buddy Love.

La sequenza è anomala per un film comico ma non stona affatto, al contrario è un grosso segno di maturità nell'evoluzione artistica di Lewis che si esprime in maniera fragorosa nell'ultima significativa sequenza rivelatrice dove Kelp consegna il suo pensiero a noi e riesce davvero a commuovere con una semplicità geniale che Lewis sprigiona pronunciando il suo discorso anche con gli occhi e ciò che dice è un comandamento "Dobbiamo amare noi stessi se aspettiamo che gli altri facciano altrettanto, pensate al tempo che dobbiamo passare con noi stessi....è tutta una vita". Il resto è un tourbillon di gag e battute irresistibili: "Vampiria scapicollati - Fate i bravi e vi farò giocare con la catena delle chiavi - La prego signor ammazza cristiani non mi faccia del male - ", la mia preferita (che ho anche utilizzato per fare il cascamorto con le ragazze) è - Non hai capito che io non sono uno dei soliti quattro fessacchiotti che ti ronzano intorno -, i piedi nudi che fanno rumore e quella leggendaria dello scaldino per orso polare dell'Alaska con Buddy Lester, la spalla prediletta di Lewis, il cocktail ha dato origine a vari drink derivati dalla ricetta citata nel film. Molti credono che Buddy Love sia uno scimmiottamento bello e buono di Dean Martin ma in realtà non è così perchè il personaggio è una caricatura del Lewis uomo che nella vita reale amava indossare anelli, fumava a raffica e ovviamente aveva un debole per le belle donne, è per questo che "Le folli notti del dottor Jerryll" è il film più completo ed equilibrato del grande Jerry Lewis innovatore ed istrione, per me e per molti il suo capolavoro oltre ad essere un film comico molto influente ancora oggi non solo nell'ambito dei film che devono far ridere.

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