Regia di John Hughes vedi scheda film
Genuina celebrazione dell'età della spensieratezza e della leggerezza.
Con la sua genuina (e a tratti struggente) celebrazione dell'età della spensieratezza e della leggerezza, lo splendido cult movie di John Hughes è servito da modello imprescindibile a una schiera infinita di pellicole di ambientazione scolastica che osservano l'adolescenza e il suo fitto corollario di complicazioni con tatto e profondità. L'accusa – che spesso gli è stata ciecamente rivolta – di campare su personaggi stereotipati è abbastanza ridicola: se infatti la prima parte del film insiste in maniera leggermente caricaturale sui tratti stereotipici essenziali dei cinque protagonisti (un gruppetto di studenti che per vari motivi si ritrova a trascorrere il sabato assieme in punizione), lo fa solo per poi imbastire una ribellione anarchica ma coscienziosa nei confronti dei veri "cattivi" della storia: i loro genitori, colpevoli di averli "sagomati" in quel modo sulla base di rancidi e vuoti cliché, attraverso un'educazione deleteria. Perciò, se gli adulti sono mostri col cuore atrofizzato (ma lo avevano anche loro, quando avevano l'età dei loro figli...), a questi ragazzi (e dunque anche allo spettatore) non resta che pensare alla propria giovinezza con grato rispetto e gioiosa nostalgia. E forse non tutto è perduto: una volta tornati a scuola e rimescolatisi coi loro compagni abituali, costoro continueranno a tenere viva la loro amicizia o cadranno nuovamente nella trappola dei "ruoli" che la società prevede per loro? C'è quindi una scelta in ballo. E scegliere bene potrebbe ritardare la morte dei sentimenti. Va detto, però, che i tagli operati dal regista sulla prima versione del film hanno inflitto al risultato una certa mancanza di compattezza. Terribile il faccia a faccia tra Judd Nelson e il preside Paul Gleason lontano da orecchie indiscrete. L'anno dopo del caruccio Sixteen Candles, Molly Ringwald ed Anthony Michael Hall si ritrovano ancora sul set a recitare per Hughes, in questo caso in compagnia di Emilio Estevez, Ally Sheedy e di Nelson.
Musiche di Keith Forsey. Popolarissimo il pezzo Don't You (Forget About Me) dei Simple Minds.
Voto: 7 — BUON film
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