Regia di John Hughes vedi scheda film
Da noi uscì un pò alla chetichella,nonostante un certo battage pubblicitario da parte di "Tutto Musica e Spettacolo" e "Ciak", durante il luglio dell'85,fu visto da pochi e recuperò parzialmente in video e nelle successive trasmissioni in tv, ma "Breakfast Club" fu un film di spicco per i giovani americani e per la cultura pop in genere, tanto da suggerire,un anno dopo, a Tobe Hooper una versione parodistica del manifesto di questo per il suo "Non aprite quella porta parte 2",con i personaggi nelle stesse pose dei ragazzi della pellicola di Hughes. Storia di un sabato passato per punizione a scuola per cinque ragazzi sotto la sorveglianza di un professore piuttosto rigido,il film presenta differenti tipologie per ogni adolescente in scena,ognuno con la sua facciata da esibire e con la sua bella dose di problemi nascosti appena dietro. E'stato detto che appunto si rischia il luogo comune proponendo cinque diversi standard di giovani del periodo:ma questi figli di un'America apparentemente comoda nel suo benessere,con inquietudini sottopelle,pretese di eccellenza per le nuove generazioni, o eccessiva tutela che sostanzialmente non prepara alla vita da adulti,e ancora i giovani in disagio su cui sfogare le rabbie e i rancori delle proprie occasioni sprecate,oppure isolarli come dropouts non utili alla società. Hughes,recentemente scomparso,era un buon osservatore,in chiave brillante ma anche amarognola,della società americana,peccato abbia girato di propria mano pochi film,mentre ha preferito produrre:"Breakfast Club",come è giusto che sia,non si conclude su una prospettiva assoluta di futuro,i ragazzi avranno trovato un contatto,ma chi lo sa se si rivedranno ancora o diverranno davvero amici.Magari l'atleta Emilio Estevez riuscirà a formare una coppia con la carina ma freak Ally Sheedy,tra il ribelle Judd Nelson(il migliore in campo, però non ha avuto una carriera come prometteva) e la graziosa e aristocratica Molly Ringwald c'è stato un momento di tenerezza insopprimibile,ma tutto sembra suggerire che non vi saranno sviluppi.Una commedia intelligente che può rappresentare anche un documento,un riferimento per capire la primavera di una generazione troppo incastrata tra le speranze e i malesseri propri e di chi è venuto prima.
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