Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Davanti al fuoco di un accampamento, un uomo racconta la storia di Carmen, bella zingara contesa fra un ufficiale e un torero. Lei sceglie il secondo, ma la tragedia incombe.
Il racconto Carmen di Prosper Mérimée viene trasformato in film da una sceneggiatura firmata da Hanns Kraly, Norbert Falk e Grete Diercks, ma naturalmente il pensiero vola subito alla Carmen di Bizet, le cui musiche ricorrono infatti per tutto il lungometraggio. Dietro la macchina da presa c'è il giovane Ernst Lubitsch, 26 anni e già una lunga serie di titoli, principalmente corti, alle spalle; questa versione della Carmen è piuttosto aderente al testo di partenza e riesce a far leva sulla demonizzazione - non solo in termine figurato - della protagonista, in quanto zingara ritenuta prossima a Satana e alla magia nera. Ottanta minuti con rare didascalie a sostegno di una narrazione visiva efficace; Pola Negri, già piuttosto nota nonostante i suoi ventuno anni di età, è l'espressiva protagonista femminile (già con Lubitsch sul set di Gli occhi della mummia, uscito pochi mesi prima), affiancata sul set da Harry Liedtke, Magnus Stifter, Margarete Kupfer, Leopold von Ledbur e dalla cosceneggiatrice Diercks. Un lavoro acerbo per il futuro regista di fama mondiale, ma comunque apprezzabile. 5/10.
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