Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Nonostante il film (da considerare quasi un esordio alla regia per Coppola) presenti alcune sequenze virate all'horror, non fatevi trarre in inganno dalla locandina di questo Terrore alla tredicesima ora (locandina che alla fine non ho inserito nel post). Siamo nel 1963 e sebbene la pellicola fuoriesca dalla factory di Roger Corman, il taglio della stessa vira in maniera decisa sul versante del thriller gotico con risvolti psicologici. Esperimento di sicuro interesse, in misura ancor maggiore se si considera che Coppola girò il film con pochissimi soldi avanzati da Corman dal budget di un altro film. Stessa location, un paio di attori pescati dal set precedente, resto del cast reclutato in loco (siamo in Irlanda) ai minimi sindacali e via che si va, semaforo verde e carta bianca per il futuro big del cinema mondiale.
Alla fine della fiera Corman poi non sarà così contento dei risultati, farà girare qualche scena in più, aggiungerà un po' di minutaggio ma tant'è... l'esordio alla regia di Coppola è servito. Ma che cosa prevedeva questo film girato in quattro e quattro otto?
Intanto, nella migliore tradizione del gotico, un bel bianco e nero portatore della giusta tensione, sollecitato alla bisogna dagli effetti sonori di maniera atti a destare l'attenzione dello spettatore su passaggi particolari. Alcune sequenze davvero ben girate, compresa un'avvincente ripresa subacquea con protagonista una poco vestita Luana Anders e una trama tutto sommato intrigante, anche se si intuisce facilmente dove si voglia andare a parare.
Louise (Luana Anders) è sposata con John Haloran (Peter Read) e mira all'eredità della di lui madre, facoltosa matriarca degli Haloran. Quando John muore d'infarto, Louise ne occulta il cadavere facendo credere alla famiglia che John è in viaggio per lavoro, questo allo scopo di prendere tempo e convincere la signora, con metodi subdoli, a includerla nel suo testamento. Ma nel tetro castello irlandese dove la famiglia risiede, le cose non sono poi così normali. La signora Haloran (Eithne Dunne) e i suoi due figli Richard (William Campbell) e Billy (Bart Patton) vivono nel ricordo della defunta sorellina Kathleen (Barbara Dowling) annegata nel lago della tenuta ormai da sette anni. Ogni anno la famiglia rievoca il giorno della morte della bambina, tra incubi, svenimenti e inevitabili sensi di colpa.
Louise, intenzionata a sfruttare la morbosa situazione a proprio vantaggio, non sa bene a cosa sta per andare incontro.
Coppola riesce a infondere al film il giusto grado di tensione e, pure se reclutati al risparmio, i componenti del cast sono calati perfettamente nelle loro parti. A mio avviso il film è ben riuscito, gli si rimprovera appunto uno scioglimento di sviluppo un poco prevedibile, la visione comunque risulta più che soddisfacente.
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