Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Dopo aver visto i giorni scorsi sugli schermi francesi, con grande soddisfazione visiva e nostalgica ammirazione per la invidiabile libertà espressiva di cui gode il maestro Coppola, l'ultimo bizzarro splendido Twixt - horror satanico seducente, colto ed altamente affascinante - mi sono convinto che era ormai ora di affrontare un altro horror, quello dell'esordio coppoliano (anche se alcune fonti lo indicano come opera seconda). Il dvd di Dementia 13 (che però riporta solo il titolo italiano, fuorviante e francamente incomprensibile di "Terrore alla tredicesima ora") giaceva su uno dei miei scaffali ricolmi di libri e dvd in attesa di essere degnato di attenzione, sommerso come sono dai film da vedere - troppi considerato il poco tempo (notturno) che riesco a dedicare a questa mia passione travolgente.
Ebbene il film mi e' piaciuto molto, nonostante le mille incongruenze e bizzarie di una trama che trasuda follia e la demenza che il titolo preanuncia con una sincerita' piu' disarmante che onesta.
La famiglia nobile degli Halloram si ritrova nella loro sinistra magione, un castello spettrale sperduto nella campagna di chissà dove. Un'anziana madre vedova, tre figli maschi, due dei quali stanno convolando a nozze, e il fantasma della sorellina scomparsa in circostanze misteriose, annegata nel laghetto adiacente al palazzo sette anni prima. La madre non riesce a darsi pace di fronte a questo inconsolabile lutto, e richiama a se' i tre maschi per onorare la defunta col solito annuale lugubre rituale. In quella circostanza tutto volge al peggio, tra future nuore che tramano per assicurarsi un'eredita' che sembra esser loro negata, una morte improvvisa per infarto di uno dei figli, e poi un susseguirsi di altre spaventose uccisioni da parte di un oscuro individuo che si aggira tra i boschi aggrovigliati di rami morti, armato di ascia e assetato di vendetta.
Coppola, all'epoca giovane esordiente, in effetti sparisce di fronte alla presenza prorompente del leggendario Roger Corman, qui e altrove molto piu' che un semplice produttore, fautore e capostipite di uno stile che ha fatto dell'essenzialita' e dell'immediatezza il suo punto forte ed inimitabile; uno stile che ha insegnato a molti, che ha generato tanti grandi registi, e che ha trovato forse un po' troppo tardi il suo giusto e meritato apprezzamento.
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