Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Kazan scrisse un romanzo autobiografico intitolato "Il compromesso",sulle seicento pagine,e ne trasse un film:gran rischio far derivare una pellicola ,che di solito tende a ridurre e a sintetizzare un testo,con probabile scorno del lettore,da un libro,perdipiù venuto da esperienze personali.E nel film c'è molto del regista turco/greco,che commette forse l'errore di metter dentro anche troppe cose in due ore o poco più di proiezione,ma che fa percepire allo spettatore la tensione e la partecipazione a una storia che contiene anche spunti da commedia,ma fondamentalmente è un dramma psicologico con intuizioni registiche eccellenti.Kirk Douglas,che prese il posto di Marlon Brando nel dar volto al protagonista,immette passione e una grinta quasi agonistica nell'esplorare a fondo il personaggio del manager che si scopre in crisi al sopraggiungere della mezza età;probabilmente frutto anche della fase sessantottina in cui il lungometraggio è stato girato e uscito,c'è una testimonianza vulnerabile e sentita di una crisi generazionale,di una ricerca di maturità giocandosi tutto,soprattutto le certezze ottenute.Imperfetto,e nella seconda parte con materiale in eccesso,ma tocca l'animo dello spettatore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta