Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Vita quotidiana di una famiglia di origini irlandesi in un quartiere proletario di New York: il padre fa il cameriere avventizio, è buono e gioviale ma non sa resistere all’alcool; la madre si arrabatta con mille lavoretti e va sempre più inaridendosi; la figlia è una personcina seria e coscienziosa che vuole diventare scrittrice; il figlio invece ha poca voglia di studiare; la zia materna colleziona mariti. Finalmente disponibile in dvd, è un film che ho inseguito per anni e che non ha deluso le aspettative. Kazan, al suo esordio, è già bravissimo nel tirare fuori la verità interiore dei personaggi: attenti a non spendere un centesimo più del necessario ma fermamente decisi a conservare la propria dignità (chiedendo a un medico legale di non scrivere sul referto la vera causa di morte, se necessario), a coltivare i propri sogni, a non farsi sopraffare dalle asprezze della vita né ad abbandonarsi a illusioni consolatorie. Si possono cogliere elementi che torneranno nei successivi film del regista: il rapporto fra le due sorelle anticipa chiaramente quello di Un tram che si chiama desiderio, e la ragazzina viene interrogata alla lavagna su Keats come Natalie Wood lo sarà su Wordsworth in Splendore nell’erba. Ma si respira anche un’aria da Woody Allen, quello del dramma La lampadina galleggiante, ambientato proprio a Brooklyn nel 1945 (anno di uscita del film, la cui vicenda si svolge invece ai primi del secolo). Finale miracolosamente rasserenante, dopo la tragedia: la vita trova un modo per assestarsi, il futuro potrà essere migliore accanto a un poliziotto noioso ma affidabile, e l’albero sta crescendo.
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