Regia di Senkichi Taniguchi, Woody Allen vedi scheda film
Il primo lavoro di Woody Allen è uno degli esperimenti più bizzarri che abbia mai visto. E’ chiaro che Allen stia cercando il suo posto nella “Hollywood che conta” e lo fa scombinando le carte. Prende una pellicola d’azione giapponese e, modificandone i dialoghi, la trasforma in una commedia/parodia che finisce per non avere senso.
Un plauso va sicuramente al coraggio necessario per completare, credere e presentare un film del genere. A prescindere dalla messa in scena rappresentata da un montaggio discontinuo, abbinato a dialoghi improbabili, interrotti da una pseudo-intervista a Woody Allen che tenta di “pubblicizzare” la sua opera ma che finisce per deriderla, volontariamente, finendo per creare la curiosità necessaria (forse) affinché il film venisse poi distribuito in sala; oggi una cosa del genere sarebbe un suicidio per qualunque produttore (o forse no?).
Per chi cerca il Woody Allen che conosciamo oggi, lasciate perdere. Per chi vuole vedere come-tutto-è-iniziato direi che forse una visione, anche disattenta, deve sorbirsela, semplicemente per cercare di scovare il genio anche laddove non sembra esserci nemmeno la flebile speranza che quell’esile uomo dalla capigliatura improbabile e dalla montatura d’occhiali imponente, possa un giorno essere definito un regista di qualità.
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