Regia di Albert Cardiff (Alberto Cardone) vedi scheda film
Titoli ridicoli per un eurowestern quasi decente ....
Un' avido speculatore vuole impadronirsi delle ricchezze petrolifere nascoste sotto al territorio Comanche , così cerca di provocare una guerra indiana ... Di questo modesto eurowestern del 1965 non so dire se sia più ridicolo il titolo italiano o quello originale tedesco , " Le aquile nere di Santa Fe " . Come pure è difficile attribuirgli una regia certa , dato che in Germania è firmato da Ernst Hofbauer ( noto più che altro per i successivi film erotici ! ) mentre da noi è assegnata al genovese Alberto Cardone . Si tratta di un western di impianto molto classico , imperniato su frequenti scontri tra indiani , cowboys e soldati , come nei più tipici B-movies a stelle e strisce . La differenza principale è che qui i pellirossa sono buoni e leali ( nel più puro stile dei film della saga tedesca di Winnetou ) , pronti persino al sacrificio per amore della pace , e che la vera anima nera della vicenda è un ambizioso e vorace latifondista . Le locations variano da quelle più classiche del sud della Spagna a qualche cascinale della campagna boema , ma nel complesso fanno il loro dovere , mentre la colonna sonora del crucco Gert Wilden risulta abbastanza insignificante .
Il nome di richiamo del cast è quello del culturista americano Brad Harris , noto per i suoi ruoli da Peplum , nei panni di un intraprendente agente federale . Lo aiuta nelle indagini un volenteroso giornalista , interpretato da Horst Frank in un assai inusuale ruolo positivo . Nel variegato cast internazionale spiccano ( si fa per dire ) i nomi dell' italiano Luciano Stella ( alias Tony Kendall ) , del grifagno francese Serge Marquand e della graziosa ceca Olinka Berova , stellina dell' Est in cerca di fama in Occidente e futura moglie di Harris . Alcune belle scene di combattimento non salvano però questo film dall' insufficienza , sia pur lieve : 5- .
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