Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Porco Rosso è un film d'animazione giapponese del 1992, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli.
L'opera è attualmente visibile sul catalogo di Netflix Itaia.
Sinossi: Margo Pagot, portento della Regia Aeronautica, è un pilota abilissimo dedito ad un preciso codice d’onore, detto questo sfortunatamente durante una battaglia nel corso della prima guerra mondiale tutto il suo squadrone perde la vita e lui è l’unico a salvarsi miracolosamente ripotando però ferite evidenti (il suo volto è sfigurato ed ha assunto la faccia di un maiale).
A seguito dell’accaduto abbandona l’aeronautica, sistemandosi in un isoletta sulla costa dalmata, dedicandosi alla professione di cacciare di taglie tuttavia deve guardarsi le spalle sia dai fascisti sia da un pilota americano alquanto ambizioso…
I primi anni Novanta sono un periodo di forte fermento per il neonato Studio Ghibli dato il raggiungimento di un eccellente livello artistico [Laputa, Il mio vicino Totoro, La tomba delle lucciole, Kiki consegne a domicilio e non dimentichiamoci di Nausicaà progetto 0 dello Studio] oltre ad interessanti risultati economici. Miyazaki e company avevano quindi deciso di alzare l’asticella ma ovviamente maggiore qualità significa maggiore costi e per questo motivo dopo la realizzazione di Kiki si decise di lavorare contemporaneamente su due film ossia Pioggia di Ricordi e appunto Porco Rosso; inoltre si spostò la sede lavorativa da Kichijoji (un appartamento di soli 300 metri quadrati con ben 90 lavoratori) a Koganei migliorando di molto le condizioni lavorative.
Porco Rosso è un’opera raggiante in cui è possibile individuare chiaramente tutta la poetica Miyazakiana a partire dal suo amore incondizionato per il volo libero e puro, e non è un caso che il film inizia e finisce soffermandosi su di un cielo limpido.
A proposito l’inizio merita un’analisi dettagliata.
Il primo fotogramma della pellicola è dedicato ad un cielo splendente attraversato da una nuvola cristallina, poco dopo l’immagine si sofferma sul protagonista che si sta godendo un riposino vicino al suo amato idrovolante monoplano Savoia S.21 tuttavia verrà subito “disturbato” da una chiamata che lo avvisa circa la presenza, nella sua zona, di alcun pirati che hanno sequestrato una nave rapendo un bel numero di bambine dunque è richiesto il suo intervento.
La struttura della sequenza richiama il meraviglioso ed avvincente inizio di Laputa, detto questo ci sono evidenti differenze di messa in scena. In Laputa Miyazaki opta subito per un dinamismo sfrenato e ammaliante (gli insegnamenti di Yasuo Otsuka si sono rilevati utilissimi) mentre in questo caso il ritmo è molto più rilassato ed infatti non ci viene mostrato il momento in cui i pirati attraccano la nave inoltre l’inseguimento inziale di Porco Rosso non è scalmanato e sembra quasi un giro turistico. Qui Miyazaki si sta letteralmente godendo il volo dei personaggi mostrandoci ambientazioni naturali mozzafiato ciò nonostante basta un attimo e la scintilla si accende ed ecco che il film si trasforma in un action energico con animazioni di qualità assoluta.
Il volo è dunque epicentro narrativo-poetico del film. Sono tantissimi i veicoli mostrati nell’opera e oltre a presentare una cura nei dettagli smisurata, richiamano celebri aerei realmente esistiti. Durante il suo servizio presso la Regia Aeronautica Marco Pagot (Porco Rosso) guidava un Macchi M 5, aereo usato appunto dalla Regia Aeronautica nella prima guerra mondiale oppure pensiamo alla banda dei pirati chiamata “Mamma Aiuto” citazione di Mammaaiuto soprannome dell’idrovolante Cant Z 501 diventato poi il grido di reparto dei 15° stormo SAR.
L’amore del regista verso questi maestosi e leggiadri veicoli si evince altresì dall’attenzione che dedica alle parti “meccaniche” dei vari aerei, e quindi più volte vedremo il nostro eroe intento nella riparazione del suo mezzo.
Porco Rosso è noto per essere uno dei film più politici del maestro Miyazaki nonostante permane una certa atmosfera nostalgica ricca di colori vivaci (vi rimando alla presentazione dello scontro finale tra il protagonista e l’americano il tutto in un clima di festa carnevalesco). Celeberrima la frase di risposta di Porco Rosso al suo amico ed ex compagno d’armi Arturo Ferrarin che lo aveva invitato a rientrare nell’aeronautica ricevendo un secco no dal nostro eroe: Piuttosto che diventare un fascista meglio essere un maiale».
L’opera di Miyazaki presenta in aggiunta un evidentissima critica al militarismo e a tutto ciò che porta, «chi guadagna con la guerra è un farabutto» così esclama un amico di Porco Rosso oppure lui stesso più volte si rifiuta di impugnare le armi ed uccidere nemici; Porco Rosso è un cacciatore di taglie che non ha mai ucciso nessuno.
Miyazaki attraverso una fantastica sequenza dove troviamo una gestione della suspense in salsa hitchcockiana, si scagliapure contro il sistema capitalista che spinge gli uomini a compiere nefandezze di ogni tipo in nome del denaro e della gloria (mi riferisco all’agguato del pilota americano ai danni del nostro protagonista).
È impossibile parlare di Porco Rosso senza citare l’importanza della figura femminile, qui presentata in diverse vesti e forme; ad esempio le bambine rapite dai pirati di Mamma Aiuto sono essenzialmente le prime eroine del film, loro non hanno minimamente paura anzi si divertono alla grande e nel momento di maggiore pericolo e rischio dimostrano una grande determinazione arrivando addirittura a confortare i rapitori.
La seconda figura femminile è l’enigmatica ed affascinante Gina, profondamente innamorata di Porco Rosso; Gina è un personaggio che ingloba uno charm tipico delle dive hollywoodiane del cinema classico e rievoca quasi alcuni elementi della femme-fatale tutti gli nomini cadono letteralmente ai suoi piedi).
Terza figura femminile è la diciassettenne Fio, genio della meccanica e nipote di un caro amico di Porco Rosso; Fio è una vera e propria eroina miyazakiana; coraggiosa, leale e pronta a tutto pur di difendere una persona a lei cara e non è un caso che proprio una sua azzardata decisione permetterà a Porco Rosso di confrontarsi definitivamente con Donald Curtis (pilota americano).
Infine ricordiamo tutte le lavoratrici (parenti d Fio) dell’officina Piccolo. L’importanza del lavoro femminile è un aspetto determinante nella filmografia di Miyazaki (pensiamo alle lavoratrici della Città del Ferro in Mononoke Principessa Mononoke).
In Porco Rosso è possibile anche individuare un approccio meta-cinematografico estremamente raffinato ed originale; si è già citati del personaggio di Gina che rievoca tanto cinema americano classico ma soprattutto pensiamo alla sequenza in cui il protagonista si reca al cinema ad incontrare il suo amico Ferrarin. Sul grande schermo è possibile individuare un film d’animazione in bianco e nero il cui stile e personaggi omaggiano diversi pionieri del settore dai fratelli Max e Dave Fleischer, a Winsor McCay fino ad arrivare a Walt Disney.
Concludo questa breve analisi sull’opera di Miyazaki ponendo l’accento su di una sequenza meravigliosa, profusa da un lirismo poetico fragoroso. Sto parlando del flashback in cui Porco Rosso racconta a Fio del tragico incidente dove sono morti tutti i suoi compagni.
Una scena onirico-surreale estremamente delicata, elegante ed incredibilmente drammatica e la scia luminosa costituita e composta interamente da tutti i piloti deceduti -sia allenati sia nemici- è indescrivibile (magia cinematografica pura).
Super cult da rivedere assolutamente.
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