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Porco rosso

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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La recensione su Porco rosso

di FABIO1971
8 stelle

"Questo film narra la storia di un maiale, soprannominato Porco Rosso, che si batte contro i Pirati del Cielo a rischio del suo onore, della sua donna e dei suoi beni, ambientata nel Mar Mediterraneo all'epoca degli idrovolanti". Marco Pagot era un asso dell'aviazione italiana durante la Prima guerra mondiale: un misterioso maleficio, poi, lo ha trasformato in un maiale e ora, pur di non allearsi con i fascisti ("Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale"), a bordo del suo idrovolante rosso, è diventato il più temuto cacciatore di taglie dell'Adriatico. I Pirati dell'Aria, associazione di ladri volanti, "immondizie di mare e di terra", criminali e contrabbandieri, a cui si aggrega anche l'abile pilota americano Donald Curtis, intendono toglierlo di mezzo e non esitano a sfidarlo in una lotta senza tregua tra cielo e mare.
L'omaggio, a vent'anni esatti dalla scomparsa, al grande Nino Pagot (I fratelli Dinamite, nel 1949 e, poi, prodotti dal loro celebre studio, un universo di meraviglie, da Calimero al draghetto Grisù) e a suo fratello Toni, magnifici pionieri del cinema d'animazione, realizzato da un maestro come Hayao Miyazaki (che già collaborò con i figli di Nino nel 1984 per la serie televisiva Il fiuto di Sherlock Holmes): Porco Rosso si rivela una tra le sue opere più intime e appassionate, armoniosamente orchestrata sul doppio filo della purezza del messaggio pacifista inscritto nella vicenda e del rimpianto e della nostalgia per tempi, luoghi e vite del passato, trasfigurati poeticamente nella disillusione del suo protagonista ed esaltati nelle suggestioni citazioniste che sottendono la narrazione, dall'amore per l'Italia, per gli aerei (l'omaggio alla Macchi, storica industria aeronautica nata anch'essa, come l'officina dove lavora la giovane Fio, come azienda a conduzione familiare) e i piloti più eroici della storia, fino a quello per il cinema dei fratelli Pagot. Presentato, così, il suo indimenticabile maiale volante antifascista, Miyazaki può liberare la propria fantasia e scatenare, con la consueta raffinatezza stilistica e un ritmo sempre travolgente, la magia e i brividi dell'avventura più sfrenata. Molte le sequenze e i momenti memorabili: l'ozio di Porco Rosso nel suo rifugio segreto su un'isoletta nascosta lungo la costa adriatica, l'entrata in scena di Madame Gina all'hotel Adriano, l'incontenibile e amabile impertinenza della scolaresca di bambine sequestrate dai truci Pirati dell'Aria, la giovane Fio, sorprendente meccanico aeronautico diciassettenne e le operaie della sua famiglia al lavoro sull'idrovolante di Porco Rosso, il giardino di Gina nella quiete dei pomeriggi estivi, il duello tra Porco Rosso e Donald Curtis ("Nessuna regola in particolare, tuttavia colui che mostrasse una condotta scorretta, sarà coperto di infamia eterna!") e il suo spiritoso epilogo alla Rocky II. Poi, ovviamente, la splendida colonna sonora di Joe Hisaishi, a esaltare gli infiniti colori del cinema di Miyazaki. E il mare, il vento, il volo, la metamorfosi, l'emancipazione femminile, la vegetazione lussureggiante, i panorami incantati della natura. E la struggente poesia dell'amore tra Gina e Porco Rosso.
"Una battaglia così, capita una sola volta nella vita"...

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