Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
miyazaki come il dalai lama ci insegna a vedere sempre alle cose positive, nonostante queste comunque affondino i piedi o le radici in un terreno appestato dal pessimismo più cosmico. come può sembrare normale assistere ad un film, a cartoni animati, in cui è normale credere alle streghe? anzi, ancora di più, a sperare di vederne una o che una di loro decida di stabilirsi nella propria città, e stupirsene come di una cosa che sta diventando rara e quindi preziosa. direi che è una cosa meravigliosa e appunto "preziosa". come prezioso è il contributo che il grande hayao ci dispensa a più riprese anche se a così grande distanza di tempo(o ritardo come lo si vuol vedere) e la benemerita LUCKY RED di andrea occhipinti che ce li edita al cinema e poi in dvd. AMEN! una strega a tredici anni deve andarsene di casa per un apprendistato che le permetterà di esercitare. kiki decide il giorno più consono e col consenso dei genitori e la benedizione degli amici, dei clienti e degli abitanti che a loro volta videro arrivare la madre di kiki, la salutano e le augurano tutto il bene. sembra non succedere nulla in questo lungometraggio dell'89, ma lentamente kiki si trasforma in una persona responsabile che impara a gestire i propri sentimenti che mutano con l'incontro di varie persone e soprattutto di tombo un ragazzetto che la segue in continuazione. con l'aiuto di jiji, il gatto nero da strega, sviluppa quella che kiki individua essere una sua caratteristica; cavalcare bene la scopa per fare consegne a domicilio. grazie all'aiuto di osono e di suo marito che hanno una panetteria in un tipico angolo ritirato dal centro cittadino, kiki potrà iniziare la sua attività per portare a termine il suo praticantato di streghetta. a parte il dar per scontato l'esistenza delle streghe, kiki è forse il film più umano e terreno di miyazaki, molto vicino ad un capolavoro come I SOSPIRI DEL MIO CUORE di yoshifumi kondo non per niente scritto proprio dal maestro. ma l'incanto e la magia che sa trasmettere attraverso il suo tratto e i suoi magnifici paesaggi rimangono inalterati fortunatamente di film in film. del resto cosa c'è di più magico e incantevole di una foresta, o di un cielo pieno di nuvole che corrono o di una stupenda costruzione umana come la composita e mitteleuropea città a bordo mare in cui kiki decide di stabilirsi colorata di rosso dal sole che sta tramontando ma non prima di sparire dietro densissimi nuvoloni carichi di pioggia e di ogni sfumatura di grigio. il sapere che miyazaki ci trasmette è anche questo, di stupirci della bellezza della nostra terra anche attraverso la falsità più vera di un anime. in tutto questo trambusto spicca kiki e i suoi problemi di ragazzina che sta crescendo... commovente.
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