Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Negli anni '50, un padre e due figlie si trasferiscono in una località di campagna, mentre la mamma delle bambine è ricoverata in un sanatorio poco lontano. In questo ambiente bucolico, uomini e natura vivono in armonia; qui le due giovani, Mei e Satsuki prendono confidenza con un ambiente che non è loro familiare, essendo originarie della città e poco esperte del mondo, ed entrano in comunione con gli spiriti della foresta, ed in particolare il Totoro, una grande creatura pelosa dall'indole bonaria, all'apparenza un incrocio tra un orso ed un roditore. Impossibile, anche per me, non interessato ai prodotti di animazione, non apprezzare quest'opera di Hayao Miyazaki. La trama è molto semplice ed unisce alcuni episodi delle esperienze di Mei e Satsuki in campagna, rappresentata - senza alcuna pretesa di attinenza con la realtà - come contesto nel quale emerge con nitidezza il legame tra le cose umane e la natura, pregna di misteri, eterni ed insondabili, ma benigna e, per chi vi si affida, compassionevole. In quest'ottica, è impossibile non provare affetto per il gigantesco Totoro e le altre creature che lo affiancano; gli spiritelli, l'evanescente Gattobus, i Nerini del Buio. La campagna nella quale è ambientato il racconto è in parte antropizzata. Di fianco a risaie ed abitazioni tradizionali vediamo strumenti ed infrastrutture moderni, quali veicoli, telefoni ed onnipresenti elettrodotti. Tutto ciò, però, esiste in armonia con la natura, che non sembra minimamente turbata dal progresso umano. Satsuki dimostra una decina d'anni d'età, Mei circa la metà. Esse crescono con la preoccupazione per lo stato di salute della mamma, in attesa di un ritorno della donna che è spesso rinviato. Nel frattempo imparano i rudimenti della vita agreste e cercano consolazione nelle creature fantastiche. I titoli di coda, infine, mostrano un finale lieto. I disegni evocano serenità e speranza; anche nei momenti drammatici, lo splendore della natura e la tranquillità dei campi, sono consolatori. Tra poesia, sentimento e qualche risata, Miyazaki racconta una storia di crescita, interessante per grandi e per piccini, raccontando contemporaneamente le dinamiche di un mondo ideale.
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