Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
È il secondo film che vedo di Miyazaki dopo "La città incantata", e anche se non mi sembra un capolavoro come quello, è comunque un bel film animato per grandi e piccini (soprattutto i secondi direi). È la storia di due sorelle che insieme al padre si recano a vivere in una casa in campagna per stare vicino alla madre che sta facendo la riabilitazione in ospedale, e nel frattempo conoscono alcuni degli spiriti del luogo fra cui Totoro, che le aiuterà in un momento difficile. Pensavo che Totoro fosse il protagonista del film visto che è menzionato nel titolo, ma in realtà appare relativamente poco, in tre o quattro scene, anche se rappresenta una notevole invenzione a livello visivo e narrativo. È un film dove Miyazaki propone un approccio sereno alla Natura ma anche l'importanza della cellula familiare come rimedio al Caos dell'esistenza: una delle sue opere più accattivanti, dai colori e dal tratto grafico sfavillante, forse un po' zuccherosa e sentimentale a tratti, priva di quella conflittualità e complessità tematica che pure l'animazione giapponese andava mostrando già in quegli anni. Le musiche di Joe Hisaishi sono come sempre il degno corredo di un prodotto che si pone come esempio di animazione di qualità, con standard estetici probabilmente superiori a quelli degli animatori americani, un film che ha avuto un grande successo popolare in virtù della sua originalità e di un fantasioso gusto visionario dell'immagine (non si dimentica facilmente anche il Gattobus che accompagna le due sorelle).
Voto 8/10
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