Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Un cartone animato con la regia di un film dal vivo. La pellicola è intrisa di un realismo romantico e bucolico, attraversato da un cinguettante fremito di vitalità e di giovanile impazienza. Le immagini sono cosparse di vivide gocce di luce, e coperte di chiazze d'ombra sinuose e mutevoli; nei disegni ci sono il sole, la pioggia, il vento, e tutto, dal verde degli spettacolari paesaggi campestri al movimento dei fili d'erba, trasuda emozioni ed accompagna il silente fluire dei pensieri. Per lo spettatore, come per le due piccole protagoniste della storia, vedere significa sognare, vagheggiando la bellezza dell'estate e della natura incontaminata, e provando un'intensa nostalgia per la candida leggerezza delle fantasie infantili. Totoro è un amicone immaginario ingenuo e pacioccone, dalla superficie soffice e dal cuore tenero. E' un essere possente e affettuoso, che sovrasta, guida e protegge, suscitando paura e ammirazione: un mega-peluche in formato famiglia che è, nel contempo, paterno e materno, capace di dare conforto e di indicare la strada. Miyazaki incorpora, nel tratto stilizzato tipicamente giapponese, la dimensione intima della vita umana, soprattutto quella trepidante e rivolta al futuro, che è divisa tra ansie, desideri, progetti e speranze.
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