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Nausicaä della valle del vento

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nausicaä della valle del vento

di obyone
8 stelle

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

 

Nausicaä della Valle del Vento ha una stanza segreta. Una cassaforte ricca di piante e funghi in cui coltiva utopie dalle variopinte sembianze floreali. Un luogo in cui sopravvive il candore dell'innocenza e gli ideali sprofondano le radici in un terreno fertile irrorato di acqua cristallina. 

Al di fuori un mare di miceti assassini, di polveri velenose e di insetti preistorici minacciano la vita di uomini e donne. Spira un vento di spore post apocalittico intorno al villaggio di Nausicaä. Da mille anni il pianeta è inospitale. Lo ridussero così gli antichi abitanti. Una guerra senza precedenti e letali armi antropomorfe avvelenarono la terra rendendola sgradita alle persone e perfetta per la vita di insetti e piante dalle fattezze inusuali.

I vecchi della valle però tramandano da secoli un'antica leggenda. Si attende l'avverarsi di una profezia che metta fine all'inimicizia tra la natura e gli uomini.

Nel giardino sotterraneo Nausicaä ha realizzato l'antica profezia ma il modello non sembra replicabile nel mondo reale. Il "mare marcio", la foresta velenosa in cui vivono i nemici dell'umanità, non ha mai smesso di espandersi così come i popoli di distruggersi a vicenda per controllare quel che resta del suolo vivibile. 

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

 

"Nausicaä della valle del vento" nasce dall'omonimo manga di Miyazaki Hayao che dopo il successo di "Lupin III - Il castello di Cagliostro" si trovò, volente o nolente, nella situazione di dedicarsi alla scrittura, anziché al cinema, per conto del mensile "Animage" di proprietà della Tokuma Shoten. Riprendendo spunti personali da opere appena abbozzate Miyazaki, sebbene con riluttanza, iniziò a delineare i tratti di Nausicaä e a scriverne la storia. Il successo del primo album galvanizzò il committente ma non rinfrancò Miyazaki che avrebbe preferito dedicarsi agli anime anziché ai manga. La buona accoglienza del fumetto gettò Miyazaki in una nebbia di preoccupazioni non avendo chiara l'idea di dove sarebbe finita la storia di Nausicaä. Ben presto i vertici della casa editrice lo convinsero a trarre un film dal suo lavoro con le matite. Contrariamente a quanto dichiarato fin dall'inizio Miyazaki accettò. Garantita dalla casa editrice la collaborazione di un prestigioso studio d'animazione e, soprattutto, la libertà espressiva che aveva esercitato nella scrittura dei fumetti, il maestro si gettò nell'avventura. 

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

 

Balza subito all'occhio la somiglianza con le tematiche ambientaliste della serie "Conan il ragazzo del futuro" che guardavo quand'ero piccino. Entrambe le storie sono ambientate in luoghi sopravvissuti ad un disastro nucleare. In Nausicaä, tuttavia, la distanza tra l'apocalisse ecologica e i fatti narrati rende quanto accaduto nei giorni della distruzione del pianeta un evento ancestrale. Sviluppato nel tempo, grazie alle tradizioni orali tramandate dai vecchi, il mito dell'annientazione gode la notorietà che la dilatazione del tempo gli ha conferito. La vecchia saggia, oracolo nel regno di Nausicaä, è cieca come Omero e risponde alle ansie degli uomini citando la tradizione dell'eletto che riporterà ordine sulla terra tra cieli dorati e abiti turchesi. Altamente simbolico è il numero dei giorni che gettarono il pianeta nello scompiglio: sette come quelli impiegati nella civiltà cristiano/giudaica per creare l'universo. Come Dio creatore, l'uomo impiega sette giorni per disfare l'opera celeste, mostrando la stessa concretezza, ma al contrario di Dio, odio e superbia.

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

 

Miyazaki, con grande senso dell'anticipo, si dedica alla causa ecologista conferendo alla principessa Nausicaä il desiderio di comprendere il segreto dalla foresta che avanza implacabile come il Nulla "endiano" o i Nazgul "tolkieniani". E la principessa comprende che la minaccia è in realtà difesa, che il pianeta si sta rigenerando ma lontano da occhi indiscreti, quegli stessi occhi accecati dalla paura e dall'avidità che osservano ma non vedono cosa sta succedendo attorno. Gli alberi morendo ripuliscono l'acqua e la terra mentre i miasmi mantengono lontani i popoli bellicosi della superficie. Gli ohmu sono i guardiani del processo di risanmento e come i vermi della sabbia del pianeta Arrakis si adoperano per annichilire l'istinto conquistatore della razza umana. Nausicaä accetta il confronto tra due mondi antitetici e cerca il punto di contatto in una novella (messianica) che rifugge dalle facili lusinghe della violenza e dell'individualismo. Qualcuno si converte alla nuova filosofia come il principe Asbel altri, invece, porgono resistenze al cambiamento come la principessa di Tolmekia il cui atteggiamento sembra destinato a farle perdere l'umanità prima ancora degli arti.

Nel film entra in gioco apertamente il principio del pacifismo a cui Miyazaki si abbandona totalmente nel finale immolando la propria beniamina sull'altare insanguinato della guerra. Nausicaä è una condottiera di valore perché antepone alla vendetta il messaggio di pace mostrando l'insensatezza della lotta per il potere che chiede sangue e distruzione.

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

 

Dal punto di vista grafico il film di Miyazaki propone, come in Conan, una relazione antitetica tra elementi naturali (il vento, i cieli, le nuvole, la vegetazione) ed elementi antropici (le navi, l'aliante, l'incubatrice del titano) e su questa dicotomia tra immaginario naturale e tecnologico si misura il fascino visivo dell'opera. Esuvie giganti, maschere baffute munite di filtri antigas ed animali bizzarri al pari degli ornitorinchi o delle creature fantastiche dell'antica Grecia rendono la Valle di Nausicaä e il Mare Marcio un luogo lontano e mitologico. Credo che Nausicaä, con il suo Teto sulla spalla, un animaletto mezzo scoiattolo e mezzo volpe, abbia ispirato, insieme agli strani animali di Yupa e agli insetti della foresta, altri prodotti successivi come i Pokémon. Nausicaä non solo ha consegnato alla letteratura un nuovo immaginario ma ha anche condizionato lo stesso Miyazaki che non avrebbe dimenticato di riproporre temi e personaggi, benché in nuove vesti, nel successivo "Principessa Mononoke". 

A mio avviso "Nausicaä della Valle del Vento" si prende cura dei personaggi in maniera pressoché perfetta. Nausicaä è rosa dal rimorso per la violenza impartita sui soldati di Tolmekia, Kushana è logorata dalla sete di vendetta, Kurotowa è divorato dall'ambizione del potere. Ma nulla è mai banale in quest'opera tantomeno i personaggi che la caratterizzano in maniera tanto secudente. Alla fine ognuno di loro estrarrà dal mazzo la carta di un cambiamento inatteso che li devierà dai propositi iniziali. A voler esternare qualche perplessità direi che non sempre la sceneggiatura è comprensibile e che il momento in cui le vesti di Nausicaä cambiano di pigmento non è evidenziato in maniera adeguata all'importanza simbolica dell'evento. Il finale, tuttavia, cancella ogni sbavatura. Poetico e mitologico, offre a Nausicaä l'immortalità degli dei del cinema. (Versione con doppiaggio del 2015).

 

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Nausicaä della valle del vento (1984): scena

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