Regia di Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Keiji Hayakawa vedi scheda film
Conan – Ragazzo del futuro è una serie televisiva animata realizzata dal maestro dell’anime giapponese Hayao Miyazaki. Realizzato nel 1978 e composto da 26 episodi, Conan, oltre ad essere uno splendido esempio di serie per ragazzi – tra le migliori mai realizzate -, è un’opera chiave per comprendere a pieno la poetica del regista nipponico. Miyazaki, infatti, è qui alla sua prima prova davvero personale, dopo le occasioni, importanti ma minori, di Lupin III. Dei 26 episodi, ne dirige ben 24, riscrivendo personalmente la sceneggiatura originale, tratta dal romanzo americano The Incredible Tide, e curando la quasi totalità degli aspetti grafici che compongono la serie: sfondi, personaggi, macchinari, ecc. La storia, ambientata in un futuro post-apocalittico, è l’occasione, per Miyazaki, di concentrarsi sui temi che più gli stanno a cuore: il rapporto tra natura e tecnologia, e quello tra infanzia ed età adulta.
Conan è un ragazzo che vive su di un’isola deserta con il nonno. La guerra atomica ha distrutto gran parte della Terra, ormai in gran parte sommersa dalle acque, e i due vivono nella convinzione di essere le ultime persone rimaste vive al mondo. La comparsa della giovane Lana sarà la dimostrazione che i due si stavano sbagliando. È infatti l’inizio di un’avventura – e di un vero e proprio “viaggio di formazione” – per il ragazzo, che scoprirà un mondo ancora vivo, al di fuori della sua piccola isola.
Il “lavoro” sui personaggi compiuto da Miyazaki è, come al solito, tutt’altro che banale. Se, come scrive Alessandro Bencivenni nella sua monografia dedicata al regista, i due protagonisti (Conan e Lana) sono i tipici eroi positivi, Miyazaki ha piuttosto l’opportunità di affinare le psicologie di alcuni personaggi secondari, in particolare Mosley (donna-guerriera, che anticipa Nausicaa e Mononoke) e il capitano Deiss: inizialmente antagonisti di Conan, ma che, nel corso della storia, diventeranno compagni di viaggio del ragazzo (un po' come la strega ne La città incantata).
Ugualmente centrale è il rapporto tra la natura - rappresentata dall’utopico paese di Hyarbor (in cui, comunque, esiste una comunità di ragazzi che rifiuta le leggi, cappeggiati da Uro, personaggio a metà strada tra il Lucignolo disneyano e il Jack de Il signore delle mosche) - e tecnologia - raffigurata attraverso il paese iper-tecnologico di Indastria, nuova “Metropolis” comandata da Leptka, unico personaggio negativo della serie.
Dunque, Miyazaki riesce a conferire una buona dose del suo personalissimo tocco anche ad un prodotto così pericolosamente dispersivo come quello di una serie animata, perdipiù in condizioni ancora distanti da una vera affermazione autoriale. Soprattutto, riesce a ritagliarsi un ampio spazio creativo per dar sfogo alla propria fantasia: le immaginifiche macchine volanti e i dettagliatissimi, bizzarri, mezzi di trasporto aereo (e navale) che popolano il mondo di Conan non possono che esserne la sentita prova.
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Ti ringrazio. In verità da internet non scarico mai nulla (mi hanno consigliato Emule, ma ho rinunciato, mi hanno detto che ci vuole un' infinità di tempo... torrent non so come funziona). Vedrò se riesco a recuperare i dvd. Ciao.
Era uno dei cartoni animati (all'epoca si "chiamavano" così) tra i miei preferiti dell'epoca, ricordo di averlo visto nei primi anni novanta sicuramente su qualche rete locale. Alcune tematiche nonché i disegni stessi li ho poi ritrovati, a distanza di tanti anni - complice il simpatico ritardo della distribuzione italiana - ne "Il castello nel cielo" uscito in sala l'anno scorso.
Sono d'accordo con te, @m valdemar, ci sono davvero molti punti in comune tra 'Conan' e 'Laputa - Il castello nel cielo', che è di qualche anno successivo (se ricordo bene, è dell'85). Sicuramente quest'ultimo risulta più complesso rispetto a 'Conan', ma tenendo conto della minore libertà espressiva che avrà avuto Miyazaki con un'intera serie, penso che il risultato sia davvero eccelso. Altro che la mediocrità di tantissime serie di "cartoni animati", attuali e meno. Un caro saluto
Questo era uno dei miti della mia adolescenza, ambientazione e temi davvero affascinanti che lo ponevano a un livello superiore rispetto ad altri prodotti made in Japan, ci voleva poco per accorgersene. E non sono un fan di Miyazaki, tengo a sottolinearlo, alcune cose che ha fatto mi sono piaciute altre molto meno.
ciao @giannisv66. Eh, io invece non posso proprio ritenermi "super partes" perché adoro ogni lavoro di Miyazaki :) Però penso - e la tua frase me lo dimostra - che questo 'Conan' sia stato veramente di un altro livello rispetto alla maggior parte degli altri anime trasmessi in tv. Ribadisco il mio dispiacere per non averlo visto "all'età giusta", ma i lavori di Miyazaki hanno la fortuna di non essere mai troppo indirizzati ad un'unica età. Un caro saluto anche a te, e grazie del commento
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