Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film
Alienazione e ascesa nel mondo dei videogiochi... Assodata la banalità dei presupposti e la convenzionalità disarmante (e post Matrix) delle conclusioni, il superbo apparato visuale diventa irrilevante. L’enfasi videoludica del racconto non raggiunge mai l’intensità delle meravigliose musiche di Kenji Kawai e il finale, con il concerto live posto a indice di realtà e il “ghost” che invita a nuove e oziose complicazioni, è francamente pretenzioso e demotivante. Caratteri e inquadrature ricalcano Innocence e Ghost in the Shell ma è tutta maniera e forma e sconfortante assenza di interiorità.
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