Regia di Satoshi Kon vedi scheda film
tra melò e metacinematografia Satoshi Kon orchestra il suo secondo lungometraggio tra giochi temporali e di identità: ma il meccanismo si rivela presto stucchevole e poco a fuoco e gli eccessi lirici infangano, e di molto, le belle cose presenti: peccato. Ambizioso.
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