Espandi menu
cerca
Cenere e diamanti

Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Antisistema

Antisistema

Iscritto dal 22 dicembre 2017 Vai al suo profilo
  • Seguaci 56
  • Post -
  • Recensioni 646
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Cenere e diamanti

di Antisistema
10 stelle

"O se tutto ciò che ti appartiene andrà disperso
o se dell'essere tuo non resterà che cenere sparsa che il vento dissolve
o se nella cenere ascoso non resti un diamante
che splende luminoso come luce di vittoria"  (Cyprian Norwid)

 

Ricordavo di aver visionato in passato Cenere e Diamanti di Andrzej Wajda (1958), ma grazie alla riproposta della A/R production, che nell'Estate del 2019 lo rende nuovamente disponibile sul nostro mercato così come molte altre preziosità filmiche irreperibili per miopia altrui da molti anni, nonostante la politica di tanto al chilo che tale distributore persegue, privilegiando la quantità alla qualità fino a un pò di tempo fà (ma fortunatamente non in questo caso dove il video è ottimo, di meglio si potrebbe fare solo con un Blu-ray, ma visto il film forse solo nelle battute finali si otterrebbero miglioramenti concretamente tangibili), ha consentito al sottoscritto di poterlo rivedere nelle condizioni migliori possibili al momento e rinfrescare i ricordi perduti nel tempo. 

Vedendo la locandina con l'attore Zbigniew Cybulski imbracciante un mitra ed una ragazza bionda in secondo piano, sembra facile scambiare il film per un war movie all'americana solo ambientato ad est; certo, i caratteri mutuati da certo cinema americano specie nella componente thriller-noir non mancano in Cenere e Diamanti, ma è anche vero che l'immagine promozionale non rende giustizia alla sensibilità che il regista ha riversato all'interno della sua pellicola. 

Non è un'opera di facile fruizione per il pubblico occidentale, oggi ancora più di ieri, poichè Wajda si pone come cantore civile della Polonia, con un forte sguardo analitico e con un approccio anche viscerale nel tratteggio dei personaggi, che finisce per il rendere complesso per gli stranieri capire certe dinamiche legate in special modo ai personaggi secondari, che sono percepite come oscure poichè si è a digiuno di nozioni storiche su tale paese. Per quel che posso aiutare in breve, la Polonia è sempre stato un crocevia tra l'Europa continentale e l'immenso est che conduce verso l'ignoto continente Asiatico per via della sua collocazione geografica, una via di comunicazione così preziosa è sempre stata terra di passaggio e successivamente di conquista tra le grandi potenze continentali, special modo l'aggressività della Prussia poi divenuta Impero Tedesco ed il gigante Russo che hanno finito nel corso del tempo con lo spartirla fino a cancellarne l'entità statale. Anche dopo aver recuperato l'indipendenza, il paese si ritrovò nel bel mezzo della polveriera nazista e comunsita, venendo occupato e spartito da Germania e Russia, finchè la Seconda guerra mondiale sancisce la prevalenza del secondo paese in quell'area. Seppur la Polonia venga liberata, di fatto si ritrova ad essere un paese satellite della Russia, che vi insedia un governo comunista sotto la sua orbita e questo i polacchi non possono accettarlo, specie dopo l'invasione precedente, i massacri come quello di Katyn e l'inazione dell'armata sovietica nell'Ottobre del 1944 alle porte di Varsavia, che fece fallire e reprimere dai tedeschi l'insurrezione scoppiata, per poter controllare più facilmente il paese una volta conquistato. 

 

Adam Pawlikowski, Zbigniew Cybulski, Ewa Krzynanowaska

Cenere e diamanti (1958): Adam Pawlikowski, Zbigniew Cybulski, Ewa Krzynanowaska

 

Di questa carognata molti polacchi non se ne sono dimanticati, in primis il giovane Maciek (Cybulski) ed il suo superiore Andrzej (Pawlikowski), soldati facenti parte dell'armata polacca, che vogliono impedire l'egemonia sovietica nel paese ed impedire così di passare dal gioco di un conquistatore a quello di un altro. L'obiettivo è il commissario comunista Szczuka (Zastrzeyski), ma sfortunatamente per uno scambio di persona, ammazzano due operai che non centravano nulla, però si può rimediare all'errore, uccidendo l'uomo dopo la festa per la vittoria appena ottenuta contro la Germania Nazista con la conquista di Berlino, che si tiene all'hotel Monopol. Se a livello di struttura base il film è tranquillamente fruibile, lo è molto di meno quando deve trattare delle questioni relative all'odio dei partigiani polacchi contro i comunisti, le caratteristiche del governo comunista in Polonia e di certi stilemi relativi all'identità propria del paese, questo è dovuto probabilmente al fatto che nel 1957 anno di uscita del film, siccome al governo vi era insediato sempre il partito comunista di cui è notoria la capacità di saper ricevere critiche, nonchè di rispettare opere che potevano contenere sentimenti patriotici o riferimenti nazionalistici, l'essere criptici o comunque sfumare nelle motivazioni era l'unico modo da parte del regista per poter far passare alla censura un'opera avente come protagonisti dei "reazionari". 

Quando al bancone Maciek parla con l'anziano recepstionist dell'albergo della città di Varsavia e l'uomo constata amaramente come oramai la vecchia Varsavia dopo la distruzione operata dai tedeschi per via della rivolta non esiste più, vi sono una miriade di riferimenti sotterranei in gran parte ignoti allo spettatore straniero, ma di certo non a quello polacco che avrà una forte identificazione da una sequenza nostalgica, ma di fatto amara perchè quel vecchio paese non esiste più, sei anni di guerra lo hanno cambiato irrimediabilmente nel profondo ed adesso si prospetta un'avvenire incerto. Caratteristica comune a tutti i personaggi che personficano la situazione di un intero paese, che non sa dove guardare nonostante la fine della guerra e preda di una imminente guerra civile tra partigiani e comunisti, che non risparmia neanche gli stessi familiari come il commissario Szczuka con suo figlio che milita nella fazione opposta alla sua. 

 

Ewa Krzynanowaska

Cenere e diamanti (1958): Ewa Krzynanowaska

 

Maciek e Andrzej vivono di un amore non corrisposto verso il proprio paese, non hanno lottato contro l'occupante tedesco per poi vedere la Polonia sotto il giogo di un altro padrone. Se il secondo uomo oramai è pienamente invischiato nella lotta armata, il giovane Maciek innazi al dolore della ragazza di uno dei due operai uccisi e dal breve incontro con Krystyna (Krzyewska) una giovane bionda barista dell'albergo, sembra vacillare nelle proprie convizioni. L'interazione tra il giovane e la ragazza non è banale come superficialmente può sembrare, seppur mutuata da certo cinema americano, la profondità del loro brevissimo legame porta Maciek ad una forte crisi di coscienza, forse data anche la sua giovane età e l'essere sopravvissuto ai molti compagni d'armi caduti, non è il caso di continuare su quella strada senza via d'uscita. Ma questioni d'onore e l'incapacità di Maciek di potersi autodeterminare così come la Polonia, conducono ad una sola ed obbligata strada senza alternative. 

Cybulski ha degli occhiali, pettinatura alla moda, giubotto in pelle e jeans, non proprio il ritratto fedele di un polacco nel 45', l'abbigliamento fu praticamente imposto dall'attore ed il regista che allora aveva 32 anni decise di assecondare le sue manie, forse dovute al fatto di essersi rincoglionito a suon di film di James Dean, specie Gioventù Bruciata (1955), sicuro mito per l'attore polacco, per fortuna nostra Wajda, seppur non reprima il sex appeal del proprio interprete al massimo del suo essere figo per tutto il film, non fà mai soccombrere queste caratteristiche alla sensibilità intrinseca del personaggio, che commuove quando con ardore e futore giovanile accede l'alcool versato in alcuni bicchieri ed ogni fiamma simboleggia un vecchio amico caduto, che il ragazzo ricorda con sentito affetto quando invece Andrzej non ricordava alcuni nomi perchè visti da lui solo come pedine per la causa della Polonia libera. 

Accusato da alcuni critici di barocchismo, non si può condividere in tale accusa, perchè il film ci regala immagini dense di simbolismo cattolico (elemento cardine dell'identità polacca, tra tutti il Cristo rovesciato in chiesa) con scelte estetiche che anticipano la nouvelle vague (i dialoghi a letto tra Maciek e Krystyna) ed un finale immenso grazie che in montaggio alternato mostra anche il ballo che di fatto segna la fine della Polonia libera in una luce esterna sempre più bianca e spaventosa. Nonostante il soggetto ambiguo, il film riuscì ad uscire in Polonia (Ma i comunisti imposero la non uscita a Cannes) ed ottenere un ottimo successo ai botteghini, Cybulski divenne simbolo di un'intera generazione mentre Wajda ottenne la definitiva consacrazione internazionale grazie a questo capolavoro assoluto. 

 

Zbigniew Cybulski

Cenere e diamanti (1958): Zbigniew Cybulski

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati