Fastosi relitti
Un giorno
Kor Postma scriveva a un amico
uno di quelli che amano i suoi dipinti
giacché egli non dipinge che ciò che ama
Tu sai che la mia pittura non vuole niente di magistrale
d'importante e che cerco di dare una vita più reale a
cose insignificanti, povere, semplici, dimenticate e getta via...
Piume e piante
oggetti sperduti provati
canne secche legate slegate e spezzate
e farfalle sparpagliate
Vecchia trappola e nuova ciliegia
scarti di sughero vestiti come uccelli
Vestigia di terra e di mare di gioia e di miseria
di luce e di vento
Segnali di morte segni di vita
viventi e fragili rovine
figure di rebus teneri enigmi segreti pubblici
Fastosi relitti e favolosi avanzi
rifiuti del bello e cattivo tempo
nelle reti dell'Olandese Volante
a Sanary
dove il pittore affettuosamente li ha sorpresi
nella loro ardente ed incantevole inerzia
sorpresi e raccolti in piena realtà
vale a dire in pieno sogno in pieno desiderio in pieno mistero
in pieno oblio
Là dove la vita non cessa di sciogliersi in lacrime
che per scoppiare in singhiozzi
Là dove la terra dall'orizzonte funebre
sonnecchia sotto l'occhio solo del sole
e poi piangendo dal ridere si sveglia di soprassalto
suoi fiori i suoi mendicanti i suoi uccelli
e fa cantare
Non lontano da li
nelle Alpi Marittime
una bambinetta
come il pittore sulla sabbia
ritrova nel paesaggio della sua testa
cose venute non sa da dove
cose di tristezza e di festa
d'altrove e di dovunque
E queste cose la mia ragazza le dice cantando
Finite le belle barche d'un tempo
finite finite
sono rotte in piccoli pezzi
mai più mai più avranno
una goccia d'acqua
in vita loro
Sono ridotte in mille pezzi
in minuscole fascine
affinché brucino bene
E l'elefante fa un goccio di pipì
È la festa del Montone all'aglio
è ora d'andare a mangiare
dice Cortese il cane povero.
J.Prevert
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