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Flic story

Regia di Jacques Deray vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Flic story

di GIMON 82
8 stelle

E' un duello cinematografico eterno,quello tra sbirro e delinquente,due nemesi,una naturalita' antitetica saccheggiata a piene mani dai film di genere.Che sia un poliziesco,un noir o un thriller ci saranno sempre due parti combattenti:il bene e il male,miscelati o distaccati,specchianti l'uno nell'altro,lo sbirro e il delinquente sono due facce della stessa medaglia che si rincorrono per sopravvivere.Un duello atavico,quello tra giusto e ingiusto,tema centrale in questo film.La Francia post-guerra è lo sfondo di questo intelligente e ritmico poliziesco,diretto da un regista di "B movie" come Jacques Deray.A dar vita alla nemesi atavica vi sono Alain Delon e Jean Luis Trintignat.Il poliziotto e il criminale,l'uno professionale e pacato,un eroe del distintivo,l'altro è un evaso di galera,rapinatore freddo e killer spietato.Quando il criminale Buisson fugge dal carcere il caso viene affidato all'ispettore Borniche.Tra fughe,inseguimenti,sparatorie viene riproposta una lotta a distanza,dove i nemici si sfiorano,senza incontrarsi, in un duello a distanza teso e serrato.I personaggi sono tratteggiati perfettamente e senza sbavatura.Ma tra i due chi "vince" è il criminale Buisson,almeno a livello recitativo, Delon è un poliziotto nobile,ma l'abitudine a vedere  la sua"faccia d'angelo" in vesti antieroiche ce lo rende "distante",la sua  recitazione è egregia e misurata,ma chi furoreggia alla grande è un mefistofelico e glaciale Trintignant.Un viso e un animo al vetriolo permanente in ogni inquadratura e aleggiante in tutto il film.La storia proposta da Deray è tratta dall'autobiografia di un ispettore francese,Borniche faceva parte della buoncostume post-bellica,e il suo duello col criminale Buisson è chiaramente una rilettura in stile "polar",concentrata sulle prove attoriali di due giganti del cinema transalpino."Flic Story" è un pezzo di cinema poliziesco d'altri tempi,semplice e pragmatico negli intenti,quanto spettacolare negli eventi e nella sua successione.Deray da buon artigiano da cinema offre un singolare duello a distanza,rendendo godibile e fruibile la fattura del film.Da menzionare sopratutto la partecipazione di un redivivo Renato Salvatori,che se la cava bene nei panni di un pappone italiano.La struttura complessiva è basata sugli stilemi del film di genere,vivente sopratutto grazie agli attori e ad una sceneggiatura compatta,evincente in passaggi significativi,come un arresto "indolore" e "scientifico" in una locanda.Borniche e Buisson "busseranno" l'uno alla porta dell'altro,specchiandosi,forse riconoscendosi, ma rimanendo saldi nelle loro scelte di vita.......voto 7

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