Regia di Jacques Deray vedi scheda film
Parigi, secondo dopoguerra. Alain Delon, ispettore pluridecorato ed ex maquis, dà la caccia a un sanguinario bandito evaso.
Con la sua sporca mezza dozzina di sbirri di fiducia, gli fa terra bruciata intorno e gli tende una trappola nel suo ultimo rifugio.
Film senza molta personalità, più un poliziesco che un polar, poichè mancano gli elementi psicologici e le caratterizzazioni del genere, soprattutto dal lato dei banditi, che si dimenticano in fretta.
In un contesto piuttosto risaputo, spicca ancor di più il limite di mettere in scena un cattivo senza qualità che ha la faccia di Trintignant, non credibilissimo nel ruolo dell'ammazzasette privo di scrupoli (e anche privo di grandi motivazioni, altra debolezza della sceneggiatura).
Le cose migliori sono la ricostruzione d'epoca e il finale che, per quanto implausibile (o forse proprio perchè tale), riporta alle suggestioni migliori del noir, che in fondo girano intorno a quella condizione che si potrebbe sintetizzare con il verso di una vecchia canzone di Springsteen: "lives on the line where dreams are found and lost" (Darkness on the edge of town).
Il resto è una datata riproposizione di luoghi comuni, con un ritmo lentissimo e ben poca originalità.
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