Espandi menu
cerca
Il verde prato dell'amore

Regia di Agnés Varda vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6664
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il verde prato dell'amore

di alan smithee
8 stelle

Visualizza immagine di origine

MUBI
Un giovane e spavaldo falegname ha davanti a sé una vita piena di buoni propositi ed occasioni: una bella moglie sarta con cui ha concepito due bei bambini, un lavoro che gli piace ed in cui è in grado di eccellere.
Tutto parrebbe funzionare per il meglio, ma quando il giovane incontra per caso una impiegata di un'ufficio postale, bella pure lei e sentimentalmente libera, l'uomo se ne innamora perdutamente.
Intraprende una relazione con la donna senza nasconderle la sua posizione di uomo sposato, e continua comunque ad amare la moglie, alla quale vorrebbe spiegare questo suo particolare sentimento, tentando di indurla ad accettare quella ambigua situazione.
Durante un picnic l'uomo prova ad aprirsi alla moglie, raccontandole i fatti attraverso la metafora di un frutteto rigoglioso e di un albero singolo che è posto solo poco al di fuori del campo.
La moglie pare reagire con ragionevolezza al racconto, ma quando l'uomo si assopisce nel bosco assieme ai figli, al risveglio non la trova più accanto a sé.
Visualizza immagine di origine
Visualizza immagine di origine
La sorpresa sarà drammatica e devastante, ma non al punto da impedire all'uomo di rifarsi una vita con la sua amante, che accetterà di buon grado di allevare i due figli bambini della coppia.
Girato con particolare riguardo alla vividezza dei colori e alla rappresentazione di una natura rigogliosa e amica che rimanda ai celebri quadri dei maestri della pittura impressionista, il film di Agnes Varda è una sorta di manuale concepito per rifiutare la tragedia che ci segue passo passo nelle scelte quotidiane che siamo costretti ad intraprendere, ostentando una rappresentazione del quieto vivere familiare che non cessa nemmeno quando i presupposti di quella armonia naturale paiono compromessi da fatti evidenti e drammaticamente insuperabili.
Ne scaturisce una godibile e ben ritmata cronaca familiare pervasa da un ottimismo (che trasuda evidente già dal titolo originale, "le bonheur") che non può che apparire fuori luogo, e che per questo contribuisce a far risultare ancora più angosciosa la situazione di fondo.
Visualizza immagine di origine
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati