Regia di Johnnie To vedi scheda film
The Mission è un film di Hong Kong del 1999 diretto da Johnnie To, uno dei maestri che è riuscito a risollevare con pellicole prestigiose il cinema di Hong Kong post-handover (oltre il ritorno di Hong Kong alla Cina del 1997 bisogna segnalare la grave crisi economica che nel 1996 a Hong Kong segna il suo periodo più oscuro e vicino al baratro).
To con questa pellicola vinse l'Hong Kong Film Awards come miglior regista.
Sinossi: Lung, un noto boss della triade, dopo essere riuscito a sopravvivere per miracolo ad un agguato decide di ingaggiare cinque guardie del corpo altamente preparate e con personalità e abilità differenti; questa nuova task-force capitanata dal veterano Curtis (Anthony Wong) ha una missione specifica ossia difendere il boss e scoprirè i'identità degli attentatori...
The Mission è un crime movie nel vero senso del termine dal momento che non compare nessun rappresentante delle forze dell'ordine, la Hong kong di To è un luogo tetro, oscuro dove non sorge mai il sole e popolata solo da gangster; detto questo i protagonisti sono legati ad un preciso codice d'onore (senso di giustizia, coraggio, lealtà) quindi ritroviamo il tema dell'eroe cavalleresco catapultato nella grande metropoli, tuttavia questo codice viene rispettato solo in superficie e di conseguenza svuotandolo di senso: a tal proposito vi rimando al finale del film, spiazzante e magnifico dove segnalo un mexican stand off spettacolare in cui troviamo addirittura quattro personaggi che si tengono reciprocamente sotto tiro.
La sceneggiatura è molto semplice ma è un qualcosa di voluto, dal momento che con questo film si incomincia a registrare la perdità di centralità narrativa dell'indagine il tutto a favore dell'eleganza formale che deve essere (almeno nelle intenzioni del regista) un qualcosa di distintivo e appartenente solo al cinema di Hong Kong.
Le sparatorie non sono più indispensabili per le dinamiche della trama ma per la fascinazione che esse trasmettono; spettacolare il gunfight quasi immobile nel centro commerciale dove l'eleganza formale raggiunge livelli altissimi e si distingue ad esempio dalla ipercineticità di Dante Lam oppure dalle sequenze fugaci e poetiche caratterizzante da rallenty alla John Woo; qui troviamo inquadrature statiche, rari e calibrati movimenti di macchina e composizioni volumetriche plastiche.
Inoltre ritroviamo ormai un classico del cinema asiatico ossia inserire nel bel mezzo del film situazioni comiche atte a spezzare il ritmo, sequenze utili anche a caratterizzare i personaggi, ad esempio la scena in cui i cinque protagonisti giocano con una pallina di carta oppure lo scherzo della sigaretta "esplosiva".
L'ottima regia si amalgama alla perfezione con la colonna sonora in cui domina un tema musicale ripetitivo che rimanda all'universo videoludico anni 80 (perido imn cui reganavo le sale gioco, non soltanto in Asia) , dopo tutto il film si apre con una delle cinque guardie del corpo che si sta dilettando proprio ad un videogioco, sto parlando del corpulento James (Lam Suet, attore feticcio di Johnnie To).
Eccellente anche il cast con Anthony Wong una spanna sopra gli altri.
Film fondamentale da un punto di vista storico e di ottima fattura con novità tecniche-stilistiche interessanti, imperdibile.
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