Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film
Michel Descombes (Noiret) è un tranquillo orologiaio di Saint Paul, un quartiere di Lione dove l'uomo, vedovo, vive con il figlio. Quando viene a sapere che quest'ultimo è accusato di omicidio, per Michel si spalanca un universo di dubbi e incertezze sulla sua relazione con il ragazzo.
Tratto da un romanzo di Georges Simenon, L'orologiaio di Saint-Paul è il film d'esordio di Bertrand Tavernier. Si tratta di un'opera a tesi, che esce dal solco del romanzo originale per trasferirsi su un piano più squisitamente politico, nel quale il padre ritrova il rapporto col figlio in una forma di atto di ribellione al conformismo della società, entrando in risonanza col ragazzo proprio nella situazione più estrema, quella della morte di un altro uomo per ragioni interamente legate a un insopprimibile senso di giustizia (l'uomo che ha ucciso aveva molestato la sua ragazza). Sicché l'aspetto più interessante di questo film, che procede comunque un ritmo assai blando, è dato dalla capacità che Tavernier dimostra nel saper tratteggiare la vita di provincia, che viene qui riprodotta in quadretti del quotidiano tutt'altro che indispensabili.
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