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Regia di Bertrand Tavernier
Con Philippe Noiret, Jean Rochefort, Jean-Pierre Marielle, Marina Vlady Vedi cast completo
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Dopo “L’orologiaio di Saint-Paul” (1974), suo primo e splendido lungometraggio tratto dal romanzo di Georges Simenon, Bertrand Tavernier cambia completamente registro e sforna un classicissimo film in costume che mescola con autentico virtuosismo fatti storici, commedia e avventura. Alla morte di Luigi XIV, il duca Filippo d’Orléans (Philippe Noiret) assume la… leggi tutto
Mi conforta scrivere queste righe in un sito i cui utenti appaiono concordi nell’esprimere valutazioni e opinioni lusinghiere sull’intera opera di… segue
Dopo “L’orologiaio di Saint-Paul” (1974), suo primo e splendido lungometraggio tratto dal romanzo di Georges Simenon, Bertrand Tavernier cambia completamente registro e sforna un classicissimo film in costume che mescola con autentico virtuosismo fatti storici, commedia e avventura. Alla morte di Luigi XIV, il duca Filippo d’Orléans (Philippe Noiret) assume la…
leggi tuttoNato a Parigi nel 1930 da genitori bretoni (occhi azzurri non mentono), Jean Rochefort è stato senza alcun dubbio uno dei più grandi attori francesi della sua generazione, un artista che seppe farsi…
leggi tuttoFilm monumentale e ricchissimo di sfaccettature e dettagli. Prevale l'aspetto di satira e ironia sociale, ben sottolineato da dialoghi spettacolari e pirotecnici ma i punti di forza sono davvero tanti a partire da un Noiret in stato di grazia ben coadiuvato da un palco attori ottimo con in testa il grandissimo Rochefort, dei costumi e delle scenografie curatissime, una buona colonna sonora ed…
leggi tuttoOpera in costume di un giovanissimo, ma moralmente e politicamente maturo, Bertrand Tavernier, tratta da un romanzo di Alexandre Dumas - La Fille du Régent -. Assolutamente efficace nella messa in scena e storicamente ineccepibile, il film mostra la decadenza della corte francese alla fine del primo ventennio del '700 - quella di Luigi XV per intenderci; o meglio (dato che il Luigino nr.15 era…
leggi tuttoRec breve E' possibile realizzare un film storico cinico, amaro, attendibile ma al contempo estremamente divertente, piccante e moderno, lontano da vuoti e pedanti accademismi? Bertrand Tavernier ci riesce alla grande. Il regista fa un omaggio dichiarato ai film storici di Freda e Comencini, dà al film un ritmo scanzonato e vivace grazie al sapiente uso della macchina a mano, mette in…
leggi tuttoFolgorato da "Ricomincia da oggi" mi ero dato una missione: tuffarmi nel cinema di Bertrand Tavernier, di cui avevo visto sì e no un paio di film. In un anno circa sono riuscito così a recuperare l'intera…
leggi tuttoLifting the mask from a local clown Feeling down like him Seeing the light in a station bar And travelling far in sin Sailing downstairs to the northern line Watching the shine of the shoes And hearing the trial…
leggi tuttoNegli anni Settanta, Tavernier era considerato in Francia l'anti-Truffaut, poiché aveva rispolverato sceneggiatori della vecchia scuola, come Jean Aurenche e Pierre Bost, che erano stati tra i bersagli preferiti del Truffaut teorico della nouvelle vague. Nonostante ciò, proprio Tavernier e Truffaut sono i cineasti francesi che amo di più. E CHE LA FESTA COMINCI... resta il film, tra quelli…
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Commenti (2) vedi tutti
Come suggerisce il finale del film, "Che la festa cominci" evoca l'idea di rivoluzionare lo stato di cose per dare ai poveri ciò che i ricchi gli hanno tolto. Non prima che Tavernier ci abbia mostrato l'improduttivo parassitismo del potere nobiliare. Sempre con la classe e l'arguta intelligenza che gli è propria. Opera di grande resa figurativa.
commento di Peppe ComuneIl secondo dei tanti capolavori di Bertrand Tavernier, uno dei registi più poliedrici dei nostri tempi. Una rilettura trasgressiva ma verace della storica Reggenza successiva alla scomparsa del "Re Sole". Con uno trio di attori stratosferico !
leggi la recensione completa di hupp2000